Elda Tarantelli, l’ “angelo” di Piano S.Angelo che salvò la figlia nel 1943

La statua di San Michele Arcangelo in Piazza Matteotti, luogo dove il 31 dicembre 1943 morì per salvare la figlia Elda Tarantelli in Di Pasquale.

(DAM) Chieti – Il 3 aprile 2015 si é tenuta la cerimonia ufficiale per il collocamento di una statua di San Michele Arcangelo nell’ attuale Piazza Matteotti, storicamente Largo Carisi, ma per il popolo conosciuta come Piano Sant’Angelo per la presenza di una chiesa dedicata all’Arcangelo Michele fino agli anni ’30 del Novecento.  

All’epoca, alcuni cittadini contattarono il Censorino Teatino Blog rivelando che, effettivamente, durante il secondo conflitto mondiale, un “angelo” in carne ed ossa è veramente sceso e volato in cielo a Piano Sant’Angelo salvando una giovane vita.

Questo “angelo” si chiamava Elda Tarantelli in Di Pasquale, l’unica vittima di un bombardamento avvenuto nella piazza durante l’ultimo conflitto mondiale. Elda.Tarantelli, come un angelo, è scesa sulla terra per concepire, dare alla luce e proteggere sua figlia Maria Di Pasquale, sacrificando il suo corpo mortale al martirio.

Elda Tarantelli in Di Pasquale era una vedova di guerra, infatti il marito, il Tenente del Genio Militare, Rocco Di Pasquale, era caduto durante la Seconda Guerra Mondiale sul fronte albanese investito da una mandria, e ormai aveva una sola ragione di vita, quella di crescere, prendersi cura e proteggere la sua piccola figlia Maria Di Pasquale, tutt’ora vivente e residente a Campobasso. 

Così quel 31 dicembre del 1943, quando gli aerei “Alleati” si sono abbassati in picchiata per bombardare il Piano Sant’Angelo, Elda Tarantelli non ha avuto esitazioni e ha fatto scudo col suo corpo su sua figlia Maria di appena un anno, spegnendosi colpita da una bomba (l’unica bomba a Piano S.Angelo probabilmente) lanciata da un caccia bombardiere e sacrificando la sua vita per salvare quella della sua creatura.

Chieti, come documentato nel nostro speciale “Chieti Kaput…“, non era un obbiettivo dei bombardamenti a tappeto Alleati come ad esempio Pescara o Foggia, ma, soprattutto in serata era continuamente sottoposta al fuoco intenso dei mitragliatori, perché era pur sempre sede del comando tedesco,  come dimostrano anche alcuni segni ancora presenti su delle vecchie case nella zona d’Ancien Regime della città, ad esempio all’intersezione fra Via De Lollis e Via Mater Domini o sul vecchio mulino seicentesco in zona Pietragrossa, fino a qualche decennio fa sede di una azienda di bibite teatina.

 Tra l’altro, nel 2015, hanno fatto sapere al Censorino Teatino i parenti di Elda Tarantelli che ancora vivono a Chieti che è stata ritrovata  anche la salma del marito, il Tenente del Genio Rocco Di Pasquale che riposa attualmente nel Sacrario Militare di Redipuglia e che si potrebbe riportare a Chieti con una cerimonia ufficiale per permettergli di riposare per sempre nella sua città natale vicino alla amata moglie. 

La salma dell’ufficiale teatino, morto travolto da una mandria di bufali, era stata dichiarata dispersa, perche la sua piastrina militare di riconoscimento era deteriorata, perciò sulla sua lapide al Sacrario Militare di Redipuglia, anziché “Rocco Di Pasquale”, si leggeva “Rocco Pasquale” e fino ad oggi solo una targa sulla facciata della chiesa di San Francesco al Caracciolo al Tricalle ne commemora la scomparsa. Ma, in realtà i  resti del giovane ufficiale che sacrificò la sua vita per la Patria erano in Puglia e i famigliari non riuscivano a ritrovarla.

A tal proposito, sempre nel 2015, in attesa che la salma del Tenente Rocco Di Pasquale possa ritornare finalmente a Chieti, per ricordare l’estremo sacrificio di Elda Tarantelli, i parenti hanno pensato di chiedere al Comune di collocare una targa in Piazza Matteotti che commemori la “martire” teatina Elda Tarantelli in Di Pasquale e magari  cointitolarle il Piano Sant’Angelo. Era stato chiesto anche al parroco della vicina parrocchia di Sant’Antonio Abate che ha fatto realizzare la statua di San Michele Arcangelo, di mettere una targa commemorativa di Elda Tarantelli sul piedistallo della statua, ma, purtroppo, con esito negativo.  

Una targa ricordo e/o la cointitolazione della Piazza ad Elda Tarantelli, l’ “angelo” di Piano Sant’Angelo, sarebbe un modo per ricordare che anche fra i Teatini ci sono stati degli eroi che hanno avuto il coraggio di sacrificare la propria preziosa vita per valori superiori, giovani vite venute al mondo e prematuramente strappate col solo fine di consacrare la propria breve esistenza al prossimo, alla famiglia, a Dio o alla Patria. 

Cristiano Vignali