Colle Romano di Penne – Dove si ferma la Storia

Penne

(DAM) Penne (PE) – Una delle cittadine più antiche d’Abruzzo, Penne sorge su quattro colli: scopriamo oggi Colle Romano.

Centro principale dell’area vestina, Penne rappresenta uno dei centri nevralgici più antichi dell’Abruzzo: abitato già in epoca pre-romana, infatti, il centro abitato sorge in posizione strategica sulle colline che si estendono tra i fiumi Tavo e Fino. Nello specifico, il centro storico di Penne sorge su quattro colli: Colle Sacro, Colle Romano, Colle Castello e Colle Cappuccio.

Soprannominata “la città del mattone” per via dell’inestimabile patrimonio architettonico fatto di monumenti, edifici sacri e palazzi nobiliari, Penne è stata inserita nel 2012 nel club dei borghi più belli d’Italia.

Fondata dai Vestini, Penne acquisisce importanza nelle epoche italiche e romane: durante la dominazione latina, infatti, è tra le città più importanti dell’area abruzzese grazie alla sua posizione sopraelevata. Il toponimo Penne, non a caso, deriva da “Pinna”, “aguzzo”, con riferimento alle alture su cui sorge il centro abitato.

Durante l’epoca medievale Penne acquisisce importanza, essendo stata decretata da Carlo Magno capitale della provincia, sottoposta al potere diretto del Vescovo. In epoca duecentesca Penne entra nella sfera d’influenza degli Svevi: è in questo periodo che nella cittadina si stabilisce un ramo dell’Ordine dei Cavalieri di Malta.
Negli anni successivi a Penne si alterneranno numerose famiglie nobiliari come i Farnese, i Gaudiosi, gli Aliprandi, i De Sterlich: tutte lasceranno la loro impronta in città attraverso le architetture dei propri palazzi, ancora oggi visibili.

Pesantemente danneggiata durante la Seconda Guerra Mondiale, oggi la città di Penne ha recuperato il proprio centro storico, riscoprendo attraverso di esso la propria vocazione turistica.

Tra i punti di interesse di Colle Romano, nel centro storico più antico di Penne, non si può che considerare il Convento di Santa Maria in Colleromano. L’imponente chiesa convenutale, con pianta a tre navate, senza transetto e con abside poligonale unico, appare oggi pesantemente rimaneggiata dal restauro del periodo post-bellico.
In seguito a questi interventi sono purtroppo andati perduti quasi del tutto gli stucchi interni di epoca barocca.

Tra i pochi superstiti, alcuni affreschi cinquecenteschi nelle cappelle laterali e negli altari lignei. In particolare, è di particolare interesse quello maggiore, in legno dorato e ornato con statue a tutto tondo e colonne libere.
La volta a botte, ribassata con lunette finestrate, risale all’epoca secentesca.

La facciata attuale, esito del restauro del 1960, mette in evidenza la tradizionale terminazione rettilinea, tipica dell’Abruzzo, e un portale medievale leggermente strombato, ornato da una elaborata decorazione scultorea ricca di elementi simbolici.

Claudia Falcone – Discovery Abruzzo Magazine