Tossicia: un borgo che si perde nella leggenda

Tossicia: un borgo che si perde nella leggenda

(DAM) Tossicia – Con Abruzzo History oggi siamo pronti a perderci nelle strade di Tossicia, antico borgo nel teramano che affonda le sue radici tra storia e leggenda.

L’Abruzzo è un territorio ricco di storia millenaria e tradizioni che si perdono nel tempo e su queste pagine siamo sempre pronti ad esplorarle e raccontarle.
Oggi il nostro viaggio ci porta nella provincia di Teramo per scoprire il caratteristico borgo di Tossicia, antichissima cittadina abruzzese che vanta più di un’attrattiva.

Cittadina oggi ricca di prelibatezze enogastronomiche, Tossicia ha una storia antica che si lega a quella dell’intero Abruzzo, abitato già in epoca preromana.
Tuttavia è nel medioevo che Tossicia vive il momento di massimo splendore ed è questo il periodo in cui riusciamo a rintracciare più fonti documentali riguardo al borgo.
Non ci è possibile, infatti, ricostruire testimonianze sulla fondazione o sulle origini del paese ma è nell’800 che iniziamo a trovare Tossicia citata nelle fonti antiche.

Dai documenti sappiamo che il paese fu possedimento dei Conti di Pagliara, discendenti dei Conti dei Marsi. Di questa stirpe facevano parte anche San Berardo, vescovo e poi patrono della città di Teramo e sua sorella Santa Colomba, eremita: entrambe le figure sono ancora oggi ricordate e venerate nella zona.

Tra gli ospiti illustri di Tossicia la tradizione vuole anche Francesco d’Assisi, che avrebbe visitato il borgo nel 1217. Successivamente, sotto gli Aragona, il paese passa tra i possedimenti del contado di L’Aquila. Particolarmente rilevante nella storia del borgo è l’università, che sarebbe rimasta a Tossicia fino al 1806, quando gli antichi possedimenti feudali vengono trasformati in comuni.

Per via della sua posizione incastonata sul Gran Sasso d’Italia, (il paese è tuttora eretto e restaurato in gran parte in pietra locale) Tossicia è stata nel tempo funestata dagli effetti di importanti terremoti, non ultimi quello che ha colpito L’Aquila nel 2009 e il più recente sisma che ha interessato il centro Italia nel 2016.

Ancora oggi è aperto il dibattito sul curioso toponimo della cittadina: per Tossicia sono infatti state avanzate diverse ipotesi interpretative. Una delle più probabile fa derivare il termine dal Barone Tosia di Ornano Grande che, secondo la tradizione popolare, avrebbe fondato il borgo.
Un’altra ipotesi fa derivare il nome da Turris Sicula, un’alta torre che sovrastava l’intera Valle Siciliana.
Ancora, altre derivazioni possibili sono da atroponimi latini come Tossiasus o Tussius.
Nelle fonti documentali, infine, come mappe del Regno delle Due Sicilie, troviamo il borgo identificato con il termine “Toxicia”, con evidente derivazione dal termine latino “tox”, veleno. Il riferimento sarebbe ai numerosi serpenti che abitavano la zona.

A livello monumentale, Tossicia offre una vivace architettura religiosa.
Il monumento più antico di tutto il borgo è la Chiesa di Santa Sinforosa o di Santa Maria Assunta, consacrata nel 1438 e posta nel punto più alto del paese.
Rimaneggiato più volte nel corso dei decenni, l’edificio è realizzato in laterizio e pietra a vista. La facciata è semplice e di impostazione romanica, arricchita da un portale quattrocentesco attribuito all’artista Mecolo di Penne, il cui nome è visibile sull’architrave.
Riconoscibile è lo stemma della famiglia Orsini, feudataria dei possedimenti all’epoca della consacrazione della chiesa.
All’interno, nelle due navate che costituiscono la chiesa, troviamo un ricco decoro di gusto rinascimentale e barocco, con altari lignei policromi.
All’interno della chiesa è stata a lungo custodita la statua lignea della Madonna della Provvidenza di Tossicia, anche detta Madonna Sdraiata.
Databile tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo, la statua è caratterizzata da colori sgargianti (restituiti in tutto il loro splendore da un recente restauro) e dalla posa inusuale. L’ispirazione viene dalla Francia, dove era d’uso rappresentare in questo modo la divinità. La Madonna Sdraiata di Tossicia ha avuto un’esistenza travagliata: trafugata da ignoti, fu latitante fino al 1978, quando una fedele la riconobbe guardando un programma televisivo, consentendone il recupero e il ricollocamento.
Dopo il sisma del 2009, la statua è stata trasferita nel Santuario di San Gabriele dell’Addolorata.

Particolarmente interessante è anche la piccola frazione di Azzinano, nella quale sono state rinvenute tombe risalenti al neolitico, che confermano quindi un’origine più antica di quella attestata dalle fonti per Tossicia.
L’abitato di Azzinano rispetta la tipica foggia dell’architettura montana abruzzese, con le case addossate le une alle altre. Dal 2001, tuttavia, la frazione vanta una particolarità in più: le mura esterne delle abitazioni, infatti, sono state decorate da vivaci murales, incentrate sul tema dei giochi d’infanzia.
Ogni anno, tra il 10 e il 20 agosto, artisti da tutta Italia accorrono a Tossicia per decorare le facciate di Azzinano.

Claudia Falcone – Discovery Abruzzo Magazine

Per maggiori approfondimenti: https://it.wikipedia.org/wiki/Tossicia