Sulmona: da oppidum italico al Bimillenario ovidiano.

Monumento a Ovidio in Sulmona (Wikipedia)

(DAM) – SULMONA 2 APR – Si inaugurano oggi a Sulmona (AQ) una serie di eventi per celebrare il Bimillenario della morte di Publio Ovidio Nasone, previsti fino ad aprile 2018.  “Ovidio 2017” avrà inizio proprio questo pomeriggio con la cerimonia di accoglienza in Comune per i sindaci di Costanza, gemellata con Sulmona, e di Ovidiu, municipalità con cui si sta instaurando un partenariato, nel nome del poeta il quale, nato in terra peligna e vissuto a Roma, fu poi esiliato nell’antica Tomi in Romania.

Sulmona è una città che può vantare le proprie remote origini come conseguente distruzione della città di Troia. Il suo stesso appellativo, infatti, deriverebbe dal nome del suo fondatore: Solimo, uno dei compagni del ben più famoso Enea. Lo stesso Ovidio e il noto poeta romano Silio Italico sono entrambi concordi su questa tesi.

Tuttavia, le prime notizie storicamente accertate ci giungono esclusivamente da Tito Livio, nei cui scritti «Sulmo» fa la sua prima comparsa come oppidum dei Peligni, fedele a Roma nonostante i successi di Annibale nel corso della II Guerra Punica, prima sul Lago Trasimeno e successivamente a Canne. Ancora oggi, sulle alture del monte Mitra, sono visibili le testimonianza archeologiche dell’oppidum italico, uno degli insediamenti fortificati più grandi d’Italia.

Durante la romanizzazione, quindi a seguito della Guerra Sociale (91 a.C. – 89 a.C.), Sulmona fu sede di uno dei tre municipia peligni, assieme a Corfinium e Superaequum. Poco dopo, Sulmo fu teatro di nuovi avvenimenti storici; nell’81 a.C., difatti, la città venne distrutta per ordine di Silla, a seguito della ribellione per ottenere l’applicazione integrale della Lex Cornelia de Suffragiis. Trentadue anni dopo, però, grazie alla costituzione di una guarnigione pompeiana, si ebbe una nuova rinascita e nel 43 a. C. Sulmo diede i natali ad uno dei suoi più illustri personaggi: il rinomato poeta latino Publius Ovidius Naso, ricordato soprattutto come autore delle Metamorfosi e dell’Ars amatoria, capolavoro della produzione erotica latina.

Dalle iniziali del celebre emistichio ovidiano Sulmo Mihi Patria Est, la città ha preso le lettere contenute nel suo stemma «SMPE». Scriveva il poeta: «Sulmona è la mia patria, ricchissima di gelide acque, che dista nove volte dieci miglia da Roma».

Domani 3 aprile, alle ore 9:30 nel Teatro «Maria Caniglia» ci sarà la cerimonia d’apertura del Convegno internazionale a cui parteciperanno 27 latinisti di università da tutto il mondo; mentre per il 6 aprile, è atteso a Sulmona il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Ilaria Catani

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