Monte Pallano: mura megalitiche e resti dell’antica città di Pallanum

(DAM) Chieti – Salendo sia da Tornareccio che da Bomba, seguendo le indicazioni per Monte Pallano, dopo un tragitto fra boschi e altipiani, è possibile raggiungere un’area archeologico – naturalistica che rappresenta una delle più importanti testimonianze in Italia delle popolazioni italiche che ben prima dell’avvento della Res Publica romana vivevano l’Appennino Centrale.

Monte Pallano, fra Tornareccio e Bomba, nel Sangro – Aventino, in Provincia di Chieti, è, infatti, un’area abitata fin dalla Preistoria.

Qui, sono ancora presenti le tracce dei primi nuclei abitativi della zona, ed in particolare, segni tangibili delle popolazioni sabelliche che popolavano l’Appennino Centrale diversi secoli prima dell’avvento di Roma e del Cristianesimo.

In particolare, sono presenti i resti della città italico – romana di Pallanum, il cui massimo fulgore è compreso fra la tarda età repubblicana e l’avvento del principato; e a distanza di due chilometri, sono ancora visibili e visitabili 165 MT di lunghezza delle possenti mura megalitiche – ciclopiche (4.5 MT di spessore X 5 di altezza), realizzate almeno sei secoli prima dell’avvento dell’era comune, in stile pelasgico, poiché la cultura greca ha fortemente permeato in tutti i suoi aspetti la sponda orientale dell’Adriatico, soggetta a migrazioni di popoli dall’Oriente ben prima dell’arrivo dei Sanniti.

Resti della città italico – romana di Pallanum

Il tratto di mura megalitiche di Monte Pallano è visitabile con un percorso belvedere sul Lago di Bomba, la montagna madre della Maiella e l’Appennino centro – meridionale.

Sull’origine esatta di queste imponenti mura con funzione presumibilmente prettamente difensive, sulla loro datazione storica restano dei coni d’ombra che hanno nel tempo contribuito ad alimentare delle leggende, come quella che le vorrebbe realizzate appunto dai giganti ciclopi, poiché resta ancora un mistero come si siano potute spostare e mettere l’una sopra l’altra, per di più a secco, delle pietre di tale dimensione, o quella che celino dei tesori.

Nei pressi dei reperti archeologici c’è Fonte Benedetti che si ipotizza potrebbe essere in precedenza dedicata ad Apollo, poiché secondo alcuni i resti dell’area sacra di Pallanum potrebbero essere consacrati proprio al Dio.

Di certo, sono un reperto archeologico da valorizzare e visitare, da far conoscere fuori dall’area del Sangro – Aventino, essendo una particolare pressoché unica in Italia.

Mura Megalitiche di Monte Pallano

Cristiano Vignali – Direttore di Discovery Abruzzo Magazine