L’area sacra dei templi italici a Schiavi d’Abruzzo

(DAM) Schiavi d’Abruzzo (CH) – L’interessante area archeologica del Santuario Italico di Schiavi d’Abruzzo ci riporta indietro fino agli inizi del II secolo a.C. per raccontarci una storia millenaria.

Situato alle pendici del Monte Pizzuto, in località Colle Della Torre e a pochi chilometri dal borgo Schiavi d’Abruzzo, il Santuario Italico rappresenta per noi un’area archeologica tra le più importanti per la regione Abruzzo.
Il complesso archeologico, circondato e sostenuto da un muro di cinta, ci restituisce due templi affiancati e paralleli, di diversa datazione cronologica.

Il primo impianto dell’area sacra risale con tutta probabilità agli inizi del II secolo a.C., come lasciano supporre resti del tempio maggiore e del muro di terrazzamento. Il santuario sarà poi ampliato durante il I secolo a.C., con la realizzazione di un secondo tempio. Grazie ai ritrovamenti ceramici in situ, sappiamo che il complesso sacro era utilizzato almeno fino al IV secolo a.C., con una frequentazione sporadica che si addentra addirittura in epoca medievale.
Il definitivo abbandono sembra essere stato causato da una frana occorsa durante il XIV secolo.

Le più recenti indagini archeologiche hanno riportato alla luce un altare sacro antistante il tempio minore oltre che una necropoli utilizzata fin dal X secolo a.C. fino alla piena età romana.
Per il visitatore di oggi sono visibili anche un altro edificio sacro e la torre medievale a due livelli, eretta in quest’epoca dietro il muro del santuario.

Il cuore dell’area sacra di Schiavi d’Abruzzo era costituito dai due templi: il Tempio Maggiore, più antico, è post nel lato sud-orientale, era dotato di un podio, presentava quattro colonne in pietra ed era accessibile da una scalinata frontale. Possiamo affermare che il fregio del Tempio fosse rivestito da lastre in terracotta, poi rinvenute negli scavi.
Il Tempio Minore, di epoca successiva, era invece privo di podio e presentava un altare. Frontalmente presentava quattro colonne in laterizio e un pavimento in opus spicatum. All’interno, la cella conserva ancora tracce di un pavimento in signino rosso decorato con tessere di mosaico bianche: sono distinguibili motivi geometrici e, sulla soglia, una iscrizione dedicatoria in lingua osca che recita “G. Paapiis Mitileis”, un riferimento probabilmente al costruttore.

Situato ad oltre 1000 metri di altitudine, dal Santuario Italico di Schivi d’Abruzzo si gode una vista panoramica incantevole che mette in risalto la vallata del fiume Trigno.
I Templi che compongono l’area sacra si dimostrano di incredibile interesse per la storia dell’architettura etrusco-italica, grazie agli importanti ritrovamenti che ci ha permesso.
Il sito è attualmente ad ingresso libero e aperto e visitabile tutti i giorni.

Claudia Falcone – Discovery Abruzzo Magazine