Il cimitero storico di Chieti si racconta: intervista all’autore Paolo Miscia

Il cimitero storico di Chieti si racconta: intervista all’autore Paolo Miscia

Libro dei Fai sul Cimitero Storico di Chieti a cura di Paolo Miscia (Fonte Delegazione Fai Chieti)

(DAM) Chieti – Abbiamo raggiunto a telefono Paolo Miscia, autore del libro “Il cimitero storico di Chieti si racconta” in occasione della presentazione del volume.

La città di Chieti è tra le più antiche di Italia e, data la sua storia millenaria, nasconde in bella vista più di un tesoro. Tra i molti, uno che merita di essere riscoperto è senza dubbio il cimitero storico, ricco di meraviglie per l’occhio in grado di scovarle.
E per orientarsi meglio tra i moltissimi monumenti che possono essere ammirati nella quiete del luogo, arriva il volume “Il cimitero storico di Chieti si racconta”, scritto da Paolo Miscia e pubblicato dal FAI – delegazione di Chieti.

A raccontarci con sguardo appassionato il libro e la sua genesi è l’autore stesso, Paolo Miscia, che ci ha concesso un’intervista telefonica ricca di spunti interessanti.
“Il libro nasce da lontano e in sinergia con il FAI – delegazione di Chieti” racconta l’autore “Abbiamo organizzato una prima uscita proprio nel cimitero di Chieti in occasione delle giornate FAI d’autunno del 2018. Il mio obiettivo è sempre stato quello di accendere un faro sul nostro cimitero storico, perché di fatto sta morendo sotto i nostri occhi”. Paolo Miscia si occupa da anni, in realtà, del cimitero di Chieti e della sua riscoperta e valorizzazione: “Già diversi anni fa, quando ho scoperto la tomba di Pellegrina Forgione, mi sono posto l’obiettivo di portare all’attenzione della cittadinanza l’inestimabile tesoro che riposa in quel luogo. D’altra parte” scherza “il necro-turismo di recente sta andando di moda!”

L’attenzione dell’autore è sulle bellezze del cimitero storico ma, soprattutto, sulle sue problematiche: “Il libro è nato dal tentativo di fermare l’abusivismo che sta colpendo il nostro cimitero storico. Ma non solo, anche gli eventi atmosferici mettono a dura prova i monumenti presenti: la maggior parte delle statue è stata realizzata dall’artista aquilano di fine Ottocento Giovanni Veneziani, un artigiano che lavorava in malta cementizia. Questo materiale è particolarmente delicato se sottoposto ad eventi atmosferici senza nessun tipo di manutenzione o controllo: abbiamo già perso moltissime opere senza nemmeno rendercene conto”.

“Il cimitero storico di Chieti si racconta” si pone quindi in continuità con l’attività degli ultimi anni di Paolo Miscia e del FAI – delegazione di Chieti: “Abbiamo acceso una lampadina sul cimitero già nel 2018 e negli anni abbiamo realizzato più di una visita guidata all’interno della struttura. In particolare, per quelle notturne, possiamo godere di un’atmosfera unica, che porta naturalmente i partecipanti a un silenzio reverenziale e quasi irreale. È un’esperienza davvero suggestiva” ricorda l’autore del libro.

“Il nostro cimitero è davvero coinvolgente e noi non lo sappiamo, non sappiamo di quali ricchezze siamo in possesso” continua Paolo Miscia “nei dintorni è raro trovare un cimitero altrettanto ricco, motivo in più per porlo al centro dell’attenzione generale”.
Il nostro cimitero è nato nel 1849, un’epoca in cui la città di Chieti raccoglieva le migliori menti della regione e rappresentava una fondamentale fucina culturale.
“L’obiettivo” racconta Paolo Miscia “è quello di ricordare ai cittadini che abbiamo una bellezza unica che, purtroppo, stiamo perdendo per incuria, lassismo e abusivismo”.

La prima presentazione del volume ha riscosso un notevole successo, con un altissimo numero di intervenuti e l’attenzione della politica, con la presenza del Sindaco di Chieti, il dr. Diego Ferrara.
“Il riscontro da parte dell’amministrazione è stato immediato e sarà volto ad arginare l’aggressione che il cimitero storico sta vivendo ormai da diversi anni” aggiunge Paolo Miscia.

L’obiettivo, dunque, sembra raggiunto e anche il ricavato del volume andrà in questo senso: “Grazie al FAI” ricorda Paolo Miscia “siamo riusciti ad accendere l’attenzione su questo inestimabile patrimonio che merita di essere salvato. Tutti i proventi dalla vendita del libro, infatti, andranno al FAI – delegazione di Chieti, che li impiegherà per attività di recupero e valorizzazione del patrimonio storico-artistico della città”.

Tra cui, appunto, il nostro cimitero che è “storico, non monumentale” precisa l’autore “definire monumentale il cimitero di Chieti sarebbe una forzatura perché i cimiteri monumentali nascono come tali: l’obiettivo iniziale è quello di erigere un monumento. Il nostro, invece, è nato come un normalissimo cimitero di città che è stato abbellito per la capacità di Chieti di rappresentare la più alta intellighenzia culturale dell’epoca ed ha acquisito valore nel corso del tempo”.

“Il cimitero storico di Chieti si racconta”, in realtà, concede spazio anche alla parte più recente del cimitero: “anche lì si trovano delle cose artisticamente valide che normalmente vengono completamente ignorate” aggiunge Paolo Miscia “il volume si presenta come una vera e propria guida che permetta al lettore di visitare con consapevolezza il cimitero e godere appieno delle sue bellezze. Proprio per questo, il libro riporta la piantina originale divisa in blocchi, che permette così di avere un riscontro immediato con i luoghi”.

“Questo libro non l’ho scritto io, ma l’ha scritto la città” conclude Paolo Miscia “è un gesto d’amore nei confronti di Chieti. Il mio ruolo è stato solo quello di narratore, perché quello che ho fatto io è stato solo guardare e documentare. Ed è giusto che le persone sappiano quanto è ricco e prezioso il nostro cimitero. Anche per questo nei prossimi mesi saranno previsti nuovi eventi di presentazione dell’opera alla città”.
Il faro, insomma, è stato acceso. Non resta che seguirlo e godere della sua luce.

Claudia Falcone – Discovery Abruzzo Magazine