Facebook, instagram e Whatsapp down: come un black-out può insegnarci di nuovo a vivere

Facebook, instagram e Whatsapp down: come un black-out può insegnarci di nuovo a vivere

Nel tardo pomeriggio del 4 ottobre 2021, un down inaspettato e simultaneo ha messo al tappeto le maggiori piattaforme digitali: Instagram, Facebook e Whatsapp.

E all’improvviso tutti, chi scrive compreso, si sono forzatamente ritrovati a fare i conti con la vita reale.

I sentimenti sopraggiunti, che siano stati di insofferenza o di sollievo, ci portano tuttavia inevitabilmente a fare riflessioni profonde sul mondo e sul modo in cui viviamo. Su una realtà che ci dice, senza mezze misure, come i social siano diventati amici e compagni della nostra quotidianità dai quali quasi noi tutti fatichiamo, anche per poche ore, ad allontanarci.

Un problema, perché di questo si tratta, che ci allerta di come, volendo riprendere le parole del dott. Giuseppe Iannone di guidapsicologi.it, forse i tempi siano maturi affinché parte della ricerca psicologica si orienti allo studio del ruolo che i social rivestono nella nostra psiche. Ciò a cui abbiamo assistito ci ha restituito l’immagine di una percezione di astinenza simile, per certi versi, a quella che potrebbe sperimentare un tossicodipendente vistosi improvvisamente privato della sostanza che brama. Smarrimento e nervosismo legati all’impressione di perdersi

qualcosa, di ritrovarsi disconnessi e isolati dal resto del mondo. Ma proprio queste sensazioni spiacevoli potrebbero essere la scintilla in grado di ravvivare la presa di coscienza di come, e in quale misura, il digitale si stia impadronendo delle nostre vite.

Potrebbero essere l’occasione di permettere la riscoperta del gusto di ritrovarci in compagnia di solo noi stessi, di riflettere, di cercare e di trovare soluzioni, di meditare su quello che davvero nelle nostre vite sia meritevole di valore, di dare inizio a un’attivazione cognitiva che rimetta in moto, dopo anni di torpore, i nostri neuroni non più allenati.

Un periodo di disintossicazione digitale che, seppur breve, potrebbe essere stato il primo, piccolo passo perché possiamo renderci conto di quanto importante sia l’essere presenti a noi stessi, godersi la realtà e gli affetti veri che sono intorno a noi e che, spesso, trascuriamo e lasciamo da parte a favore di uno scroll sullo schermo blu di uno smartphone.

Dott. Luca Di Venanzio – Psicologo Pescara Centro “La Fenice” in collaborazione con Alessandro Bellardi Falconi