Crecchio, la storia a portata di mano, ieri, oggi e domani

(DAM) Crecchio – Il borgo medievale di Crecchio (Ch) col suo castello De Riseis – D’Aragona, su un colle fra i fiumi Arielli e Rifago, è un posto in cui la storia è a portata di mano, in cui ogni pietra se potesse parlare potrebbe raccontarci la sua testimonianza.
Proprio nel Castello di Crecchio, infatti, si decidono le sorti dell’Italia contemporanea, ed in particolar modo della monarchia a settembre del 1943.

In quei giorni, il Castello di Crecchio, ha ospitato la Famiglia Reale dei Savoia e tutto lo Stato Maggiore dell’esercito italiano, compreso il Maresciallo D’Italia Pietro Badoglio che fuggivano da Roma verso Brindisi.

La colonna giunta a Chieti, dove ha passato in rassegna dei reparti nella Caserma Spinucci – secondo una testimonianza diretta da me raccolta da un anziano in una casa di riposo nel 2008 – si spostò verso Guardiagrele, prendendo la Strada Statale Marrucina e prima di imbarcarsi dal porto di Ortona verso Brindisi, si è fermata a riposare in questa dimora nobiliare che, pochi medi dopo, nel giugno 1944 sarà gravemente danneggiata dai bombardamenti degli scontri fra le forze dell’Asse e gli Alleati sulla Linea Gustav.

A tal proposito, si può approfondire l’argomento sugli eventi bellici nella zona tramite la lettura di alcuni miei speciali storici di approfondimento:

Nel dopoguerra, il Castello di Crecchio è stato ricostruito ed ospita oggi il Museo dell’Abruzzo Bizantino ed Altomedievale. Crecchio, una delle isole mondo dell’eterogenea galassia abruzzese che raccoglie le testimonianze conservatesi dal passato che la rivoluzione digitale del XXI secolo ha messo sotto i riflettori della comunicazione globale, un patrimonio accumulato ieri, che si deve valorizzare oggi, per sfruttare domani.

Sull’argomento vedi anche: “Crecchio, la storia si tocca con mano fra antico e contemporaneo” su Agenzia Stampa Italia del 28 marzo 2021.

Cristiano Vignali – Direttore di Discovery Abruzzo Magazine