“Scatti di vita campogiovese” per la scoperta, la preservazione e la conoscenza della memoria storica locale.

(DAM) Campo di Giove (AQ) – Alcuni giorni fa abbiamo fatto la conoscenza, intervistandolo, di Marco Del Mastro (classe 1996), scrittore e memorialista campogiovese, da sempre appassionato di cultura, letteratura, scrittura e del sapere in generale che ha sempre coltivato la vocazione della “penna” fin dalla più tenera età, interpretando la scrittura non solo come una passione, ma come una vera e propria urgenza comunicativa.

Il primo lavoro di Marco Del Mastro è stato “Scatti di vita campogiovese” (2011), un piccolo opuscolo nel quale, attraverso i racconti di sua nonna, Giuseppa Marcucci (classe 1930), ha ripercorso l’esperienza drammatica della Seconda Guerra Mondiale, vissuta a Campo di Giove, paese in cui vive da generazioni la sua famiglia.

“Scatti di vita campogiovese” è stato il suo primo approccio alla scrittura, dedicata a una delle sue grandi passioni oltre la poesia, la scoperta, la preservazione e la conoscenza della memoria storica locale.

A tal proposito, ha commentato l’autore Marco Del Mastro: “l’opera nasce dalla consapevolezza di dover conservare le vicende umane dei nostri nonni e degli anziani in generale, affinché diventino testimonianze per il futuro, ma, soprattutto, occorrono essenzialmente al non lasciar vuoto quello spazio che si chiama passato dal quale apprendere ed attraverso del quale migliorare se stessi e gli altri”.

Nell’opera, il soggetto narrante è la stessa nonna dell’autore, la signora Giuseppa e il testo è in prima persona con un linguaggio semplice e discorsivo, con l’utilizzo anche di parole ed espressioni del dialetto locale che permettono al lettore di immedesimarsi nel racconto, come il nipotino che ascolta le storie di vita del nonno e/o della nonna che caccia fuori tutto quello che ha dentro, con una certa vena tragicomica tipica della saggezza degli anziani, di chi ne sa lunga della vita.

Le brutture della guerra, lo stile e le condizioni di vita di quei tempi, sono raccontate giorno dopo giorno con una struttura schematica divisa in tre parti, cioé “la vita prima della guerra”, “la vita durante la guerra”, “la vita dopo la guerra”, fra situazione locale e contesto generale, diario degli avvenimenti, vicende e persone degne di nota.

L’opera ha anche una valenza psicologica, perché ci permette di comprendere lo stato d’animo di una ragazza di 15 anni (era una adolescente la signora Giuseppa quando visse l’esperienza traumatica della guerra), dei suoi famigliari e della popolazione campogiovannese durante il confronto militare sulla “Linea Gustav” fra l’esercito Alleato e i Tedeschi dopo l’armistizio dell’ 8 Settembre 1943.

Infine, va detto che “Scatti di vita campogiovese” fa rivivere al lettore negli attimi dei flash dei ricordi delle esperienze della vita quotidiana raccontate dalla signora Giuseppa Marcucci, anche il ricordo di alcune tradizioni culinarie, di usi e costumi che fino ad alcuni decenni fa erano la normalità della vita nelle campagne e che oggi rappresentano testimonianze da conservare e preservare dalle barbarie del relativismo culturale imperante nella società globale, utilitarista e tecnocratica del XXI secolo.

Il direttore di Discovery Abruzzo Magazine – Cristiano Vignali (Giornalista, Scrittore e Storico)