Capestrano, la patria del Guerriero dal colpo di fulmine istantaneo

Capestrano, la patria del Guerriero

(DAM) Capestrano – Esplorando i territori della Baronia di Carapelle con l’Educational Tour di Wolftour e il Bosso scopriamo il vicino borgo di Capestrano, ricco di antichità e paesaggi da esplorare.

Il principato di Capestrano (oggi in provincia di L’Aquila) è sicuramente un borgo che sin dall’inizio ha il suo fascino.
Ci troviamo nella Valle del Tirino, nella zona che si estende tra la Piana di Navelli e le pendici meridionali del Gran Sasso; infatti, Capestrano rientra nel Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga.

Il borgo di Capestrano, il cui toponimo si fa risalire al latino “capum trium amnium” e cioè città a capo delle tre fonti, con riferimento alle sorgenti che ancora oggi insistono sul territorio, è abitato fin dalle epoche più remote. Le prime testimonianze di presenza umana nella zona risalgono al IX secolo a.C., quando i Vestini si stanziarono lungo il corso del fiume Tirino.

È da questo passato così arcaico che arriva il monumento più celebre del paese, assurto a simbolo stesso dell’Abruzzo intero: il Guerriero di Capestrano, oggi custodito nel Museo Archeologico di Chieti, è stato rivenuto casualmente nelle campagne di Capestrano nel 1934. La statua, che si è ipotizzato possa rappresentare il re vestino Nevio Pompuledio, resta uno dei tesori più inestimabili dell’Abruzzo e sua immagine nel mondo.

A partire dal Medieovo e in particolare dal 1100, quando viene costituita la Baronia di Carapelle, Capestrano acquista un ruolo preminente e di importanza strategica, tanto che nel corso del quindicesimo secolo il paese viene dotato anche di un Castello.
Il dominio della famiglia Medici, alla metà del Cinquecento, rappresenta il periodo di massimo splendore per tutti i territori della Baronia: è nel 1584 che, su richiesta dei regnanti, Capestrano viene elevata a Principato dal re di Spagna Filippo II.

Il Guerriero di Capestrano, in quanto reperto archeologico italico di primaria importanza, è stato traferito a Chieti ma sono molte le testimonianze storico – artistiche di rilievo che possiamo ammirare ancora oggi in loco.
A partire dal sito da cui proviene proprio la celebre statua: Aufinum rappresenta una delle più importanti necropoli arcaiche d’Abruzzo e si trova appena sotto il borgo di Capestrano, presso le sorgenti del fiume Tirino.
La necropoli, usata fin dai tempi più remoti, offre una quantità e qualità di reperti invidiabile, a testimonianza del lunghissimo periodo di utilizzo del sito e riveste un’incredibile importanza sul piano storico-archeologico.

Tra le attrazioni architettoniche, è impossibile non ricordare il Castello Piccolomini, realizzato per volere dei Medici a partire da una struttura preesistente. A pianta triangolare, inizialmente aveva la funzione di posto di avvistamento ma, nel 1465, si trasformò in residenza feudale: è in questo periodo che viene edificata la facciata con i bastioni circolari. Oggi, il Castello continua la sua funzione istituzionale come sede del Municipio.

Particolarmente importante è anche il Convento di San Giovanni in Capestrano, simbolo del paese in tutto il mondo. Oggi è corredato da un museo che conserva moltissimi oggetti di grande valore, appartenuti al santo. Nel 1977 il piazzale è stato ulteriormente ampliato con la posa della statua dedicata a San Giovanni, scolpita da Padre Andrea Martini.

Un viaggio a Capestrano, comunque, significa anche immergersi in bellezze naturali di primo piano: il borgo infatti sorge all’interno del Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga e presso le sorgenti del fiume Tirino. Sono numerose le possibilità per esplorare la zona, con escursioni guidate, trekking a piedi o a cavallo e uscite in canoa lungo il fiume o presso il lago di Capo d’Acqua.

Facciata principale del Castello di Capestrano

Cristiano Vignali e Claudia Falcone – Discovery Abruzzo Magazine