Basilica di Collemaggio – Il tesoro del capoluogo d’Abruzzo

(DAM) L’Aquila – Tesoro inestimabile della città capoluogo d’Abruzzo, la Basilica Santa Maria di Collemaggio è uno dei simboli della città e della regione intera.

L’Aquila riveste un ruolo centrale in Abruzzo non solo a livello istituzionale, in quanto capoluogo di regione. ma anche a livello culturale, storico-artistico ed archeologico.
Tra gli innumerevoli tesori che la città custodisce, uno dei più preziosi è sicuramente la Basilica Santa Maria di Collemaggio.

Il complesso architettonico religioso che comprende la Basilica di Collemaggio si trova in pieno centro a L’Aquila e secondo la tradizione è stato fortemente voluto dall’eremita Pietro da Morrone, che proprio qui è stato incoronato Papa Celestino V il 29 agosto 1294.
Sempre stando alla tradizione mitica, il compito di innalzare proprio in quel luogo una chiesa in onore della Vergine era stato impartito al futuro Papa dalla Vergine stessa, che gli sarebbe apparsa a Collemadio nel 1275, mentre l’eremita era in cammino verso il Concilio di Lione.

Monumento simbolo del capoluogo abruzzese, la Basilica di Collemaggio racchiude nella sua struttura un insieme di stili diversi, frutto di fasi costruttive successive e dei restauri cui è stata sottoposta nel tempo. Oggi si presenta con un’aula di grandissime dimensioni, divisa in tre navate. La copertura è a capriate lignee a vista e il pavimento, disseminato di pietre tombali, riprende il disegno della facciata. Sulle pareti possiamo scorgere numerose finestre in stile gotico.

La straordinaria e iconica facciata che possiamo ammirare ancora oggi è stata terminata intorno alla prima metà del XV secolo e appare rivestita in pietra locale bianco e rosa. Il gioco geometrico richiama la fontana delle 99 cannelle di L’Aquila ma anche il Santuario del Volto Santo di Manoppello.
Nella parte superiore si fa notare il bellissimo rosone, riprodotto in una serie di prodotti dell’artigianato locale, mentre in basso troviamo tre portali romanici e altri due rosoni più piccoli.

L’ingresso principale è impreziosito da un gran numero di decorazioni: figure angeliche, tortiglioni, motivi vegetali e animali, una Madonna col Bambino che mette in mostra la Bolla della Perdonanza. Sul fianco sinistro della Basilica si apre invece la Porta Santa, che si apre ogni anno tra il 28 e il 29 agosto in occasione della Perdonanza ed è considerata un patrimonio culturale immateriale dell’umanità. La Porta Santa è sovrastata da uno stemma che riproduce un’aquila, simbolo della città.

Il restauro eseguito negli anni Settanta del Novecento ha restituito importanti affreschi sugli altari, eseguiti da Antonio da Atri tra la fine del XIV e l’inizio del XV secolo. Alle pareti si fanno notare le importanti tele secentesche di Karl Ruther, raffiguranti scene di vita di Celestino V.
La Basilica di Collemaggio custodisce inoltre le spoglie mortali di S. Pietro Celestino, racchiuse in un elegante mausoleo in marmo, capolavoro di arte rinascimentale.

La Basilica di Collemaggio è stata inoltre sottoposta a un’importante opera di restauro in seguito al devastante sisma del 2009, che ha provocato ingenti danni a tutta la città di L’Aquila. Nell’area verde che circonda il monumento, inoltre, nel 2018 è stato inaugurato Amphisculture, un teatro all’aperto da 1800 posti realizzato in pietra calcarea locale bianca e rosa, in omaggio alla facciata della Basilica, donato alla città dall’artista Beverly Pepper.

Un monumento dell’importanza della Basilica di Collemaggio è inoltre ricco di significati simbolici. Secondo alcuni studiosi, ad esempio, rosoni e pavimento sarebbero protagonisti di interpretazioni misteriose. Durante il solstizio d’estate, infatti, i raggi solari che filtrano dai rosoni creano figure geometriche simili a un labirinto in sei punti precisi del pavimento, dove le mattonelle sono disposte in tre cerchi concentrici. Una delle interpretazioni del fenomeno vuole che la lettura di questi cerchi permetta di produrre una musica misteriosa.
Inoltre la Basilica sarebbe stata costruita tenendo presente la posizione delle stelle e utilizzando parte del tesoro dei templari: al suo interno sarebbero state conservate, in passato, reliquie come le spine della corona di spine e l’indice della mano destra di San Giovanni Battista.

Claudia Falcone – Discovery Abruzzo Magazine