A Fara F.P., le farchie del giubileo 2024

Le Farchie del giubileo 2024 a Fara Filiorum Petri

(DAM) Fara Filiorum Petri (Ch) – Si è svolto all’imbrunire del 16 gennaio 2024, l’antico rito dell’innalzamento e della accensione delle farchie, nel ridente paese di Fara Filiorum Petri che dall’Ottocento è interpretato in chiave cristiana, (ispirato dal racconto popolare del miracolo di Sant’Antonio che appare con le sembianze di un vegliardo generale, circondato dalle fiamme, e intima ai soldati francesi giacobini, di non attraversare la selva di querce, e al loro diniego ha scatenato l’inferno con un muro di fuoco che ha fermato e fatto ritirare i francesi) , ma che, in realtà, affonda le sue origini nelle antiche tradizioni contadine pagane dei popoli euro + mediterranei che facevano dei riti propiziatori fra il Solstizio d’Inverno (21 dicembre) e il periodo invernale di transizione di gennaio e febbraio, per propiziarsi con il fuoco la luce il calore necessari per i raccolti in primavera e che scarseggiano nei mesi invernali più duri. Sant’Antonio potrebbe essere identificato sincretisticamente in chiave pagana anche con Giove fulminante e tonante, con Marte dio della guerra e tutore dei boschi per gli Italici o con Ercole, eroe ellenico, ma che per gli Italici dell’area dell’Appennino Centrale é un protettore delle attività agro – pastorali e veste come un pastore – guerriero.

Ma, il 2024 é l’anno giubilare (come il 1999, il 1974, il 1949 e il 1924) e la celebrazione dell’alzata e dell’accensione delle farchie che vengono portate in corteo con i trattori oggi (i carri in passato), intonando canti religiosi e invocazioni di “Evvive lu Sand’Andonie” dai farchiaioli di tutte le contrade (Colli, Madonna, Mandrone, Forma, Vicenne, Fara Centro, Crepacci, Campo Lungo, Colle Anzolino, Via S.Antonio o Colle San Donato, Sant’Eufemia, Giardino e Pagnotto), avviene nel piazzale davanti la Chiesa di Sant’Antonio della Selva, nella contrada della Selva, dove sarebbe avvenuto il miracolo che ha messo in fuga i nemici.

Dunque, l’edizione 2024 delle farchie del giubileo che abbiamo immortalato in un video, é una edizione speciale piu unica che rara, condita questa volta dalle note dell’Inno di Mameli che hanno messo come sottofondo mentre le farchie ardevano al vento, e c’era chi faceva baldoria urlando “Viva Lu Sand’Andonie”, chi chiacchierava, chi si accalcava alle bancarelle, chi era in procinto di bere l’ennesimo bicchiere di vino e, infine, immancabile nell’era digitale, chi riprendeva il momento in diretta social.

La preparazione delle farchie comunque avviene da lontano e inizia molto tempo prima. La festa è organizzata da un comitato spontaneo che trova i principali sostenitori nelle contrade e che provvede alla raccolta fondi necessaria per sostenere le spese.
La preparazione delle farchie comunque, pur essendo prerogativa dei contradaioli, per consuetudine viene svolta di anno in anno presso le stesse famiglie.

Per ulteriori informazioni consulta: http://discoveryabruzzomagazine.altervista.org/farchie-speciali-ogni-25-anni-il-16-gennaio-2024-a-fara-f-p/


Calendario Festivo

Dopo Natale
I farchiaioli delle contrade si organizzano per raccogliere i fondi e le canne per realizzare le farchie, una per ogni contrada. Esiste rivalità tra le contrade perchè si usa farsi dispetti, sottraendosi le canne a vicenda, perciò quelle raccolte spesso vengono conservate con cura in luoghi chiusi e asciutti, anche per preservarle dall’umidità.

13 gennaio
Di solito inizia la preparazione delle farchie.

16 gennaio – ore 13,30
Dalle varie contrade le farchie sono portate in corteo o nel piazzale del cimitero di solito o vicino la Chiesetta di Sant’Antonio in località Colle Selva, dove sarebbe avvenuto il miracolo che avrebbe messo in fuga i soldati francesi.

17 gennaio
Durante la Messa la benedizione del fuoco e del pane di S.Antonio.

I pani di S. Antonio
Si preparano il giorno 16 ed il 17, vengono benedetti davanti la chiesa di S.Antonio. Il comitato fa cuocere circa 400 o 500 “rosette” che poi distribuisce a tutte le famiglie del paese.
Si usa mangiare questo pane per devozione, ed una porzione va agli animali domestici per preservare la loro salute.

Cristiano Vignali – Direttore Discovery Abruzzo Magazine