Mercedes Affaitati, l’impagliatrice abruzzese nel XXI secolo

(DAM) Pescara – Per la ricerca sugli antichi mestieri e arti in Abruzzo, per il settore della lavorazione del legno, oggi intervistiamo l’impagliatrice Mercedes Affaitati di Pescara. Quello dell’impagliatrice è un altro antico mestiere che sopravvive in una nicchia di mercato legata non solo ai gusti fini e ricercati di appassionati e di possessori di mobilio antico, ma, anche in virtù dell’indotto turistico, soprattutto Nord Europeo che raggiunge le grandi città italiane non solo per mangiare nei migliori ristoranti e per acquistare vestiti nelle boutique firmate dell’alta sartoria, ma anche per ricercare manufatti del pregiatissimo artigianato artistico italiano, un microcosmo rinascimentale paracadutato nel XXI secolo.

Chi è Mercedes Affaitati?

“Ho 40 anni e la mia è una famiglia di artigiani da tre generazioni; i miei predecessori erano maestri ebanisti. Ho ereditato l’attività di mio padre e di mio nonno. Mio nonno Giovanni è stato addirittura allievo dell’ebanista famoso a livello internazionale Gaetano Seccia. Sono titolare di un negozio-bottega storico di famiglia che si trova in via Cesare Battisti a Pescara. Mi occupo prevalentemente di impagliature di sedie, cornici, tappezzeria e restauro, il mio sogno nel cassetto è riportare il laboratorio ai vecchi splendori”.

Come si è formata?

Mi sono formata con i grandi maestri liguri, soprattutto per perfezionare la paglia di Vienna e le tessiture di Chiavari (le famose Chiavarine). In Liguria ho seguito ben due corsi: un impaglio – raduno a casa di Rossana Sciascia in un bosco bellissimo vicino a Lavagna e un altro privato nel laboratorio del maestro Andrea Liserio che si trova a Monte Lama, un paese incantato e sperdutissimo. Successivamente, ho incominciato a seguire i corsi di Giovanni Renzi e Alessandro Scordo che sono i massimi esperti al mondo di stile Thonet per perfezionarmi nel restauro del faggio curvato e della Paglia di Vienna”.

Ci parli brevemente dell’ attività di una impagliatrice oggi…

“Ciò che mi caratterizza come impagliatrice è saper lavorare i materiali naturali: il rattan (trafilato di canna d’India), il giunco, il manao e altri materiali, tutti fantastici ed estremamente duttili, attraverso i quali posso realizzare qualsiasi tipologia di intreccio dai più semplici ai più complessi, come l’intreccio con disegno di Vienna (Paglia di Vienna), fino ad arrivare alle tessiture, la regina è la Chiavarina, famosa in tutto il mondo, omaggiata da grandi Designer come Gio Ponti nella Superleggera, per gli amanti della bellezza delle vere e proprie opere d’arte. Ciò che mi affascina di più è proprio lavorare con i materiali naturali”.

Cosa intende per materiale naturale?

“E’ un qualcosa che fin in fondo non posso comprendere, è un mistero che mi sfugge e questa consapevolezza di aver a che fare con un altro essere vivente mi da la forza di proseguire di non arrendermi ad un mercato spietato, mi conferma che è la mia strada… nessuno sa in realtà come da un minuscolo seme possa nascere una immensa sequoia…eccezionale…è il miracolo della vita… Materia viva che sempre cambia e si trasforma soggetta a cure e deterioramenti, a lavorazioni lente e difficoltose ad un utilizzo schietto ma delicato in una parola non per tutti… perché la bellezza non è solo esteriore nei miei manufatti, ma soprattutto interiore, hanno un’ anima che va rispettata. Il viaggio all’ interno del mondo delle essenze naturali è affascinante e vitale. Mi auguro che la nostra esistenza su questo straordinario pianeta possa essere costellato di bellezza e che questa bellezza sia difesa e tramandata”.