Le storie di Michele Antonelli, custodi dell’identità appenninica

(DAM) Spoltore (Pe) – Nella calda atmosfera della Pinacoteca della Società Operaia Mutuo Soccorso (Soms) di Spoltore, lo scrittore origimario di Montereale (Aq), Michele Antonelli, ha presentato i suoi due libri intrisi della saggezza e delle tradizioni dell’antica civiltà dell’Appennino Abruzzese. Nel dibattito, moderato con abilità dal giornalista Cristiano Vignali, Michele Antonelli ha introdotto i presenti ai suoi volumi: “Il Tesoro delle Colline e degli Altipiani e “Era Saggia La Mia Terra”.

Durante la presentazione, l’autore ha svelato le radici profonde che hanno dato vita ai suoi libri, rivelando che l’ispirazione per queste opere ha preso forma nel corso del suo soggiorno a Islamabad nel lontano 1993. In quel contesto, dopo essersi unito in matrimonio con una donna pakistana, si è trovato ad affrontare le sfide di una vita coniugale intrisa di background culturali e credenze differenti.

Nell’ affrontare le sfide e le scoperte di una vita immersa in un contesto tanto variegato, Antonelli ha avvertito una crescente nostalgia per le radici e l’appartenenza, quasi come un richiamo alla sua terra natale. Questa nostalgia è stato il motore che lo ha portato a raccogliere proverbi e a scrivere storie, creando così delle opere che rappresentano un intenso  viaggio personale di riscoperta e connessione con la sua identità e le tradizioni della sua terra natale.

Michele Antonelli ha affrontato il tema della salvaguardia della spiritualità e della tradizione, evidenziando l’importanza di trasmettere alle nuove generazioni storie intrise di valori elevati. Ha sottolineato come tali racconti siano intrisi di un valore educativo non indifferente, a netto contrasto con espressioni contemporanee spesso caratterizzate da violenza e arroganza.

Il libro “Era Saggia La Mia Terra” è stato esplorato in profondità dall’ autore che ha condiviso il processo di raccolta dei proverbi e le riflessioni sull’evoluzione della morale nel corso del tempo. Ha raccontato come la collaborazione con il professor Mario Polia, antropologo che ha collaborato nel Lavoro di raccolta delle tradizioni, abbia contribuito a dare forma a questo importante patrimonio culturale.

In conclusione, l’evento è stato non solo la presentazione di due libri, ma anche una riflessione profonda sulla necessità di preservare e valorizzare la ricchezza storica e culturale dell’Appennino Abruzzese.

Michele Antonelli ha dimostrato che attraverso la riscoperta e la condivisione delle storie e dei proverbi della tradizione, è possibile illuminare il presente e il futuro, fornendo un’alternativa ricca di significato alle sfide culturali contemporanee.

Tila Lara