La lapide dannunziana di Teramo

(DAM) Teramo – Nel capoluogo aprutino c’è una lapide dannunziana sulle rovine dell’antico teatro di Interamnia.

Il Poeta Soldato Gabriele d’Annunzio mandò una lettera al primo cittadino di Teramo nella quale esprimeva il suo amore alla città di Melchiorre Delfico e Muzio Muzi. Una frase prestigiosa tratta da tale lettera è riportata nella lapide dannunziana, per il cui restauro un gruppo, presente anche su Facebook, si è mosso in maniera fattiva tramite il suo portavoce, l’avvocato Pietro Ferrari, ed è la seguente: “La ruina del Teatro di Interamnia testimonia romanamente l’antica grandezza”.

Per la lapide dannunziana infatti, l’avvocato teramano, nel 2021, proprio nei giorni in cui ricorreva il 101esimo anniversario del “Natale di Sangue di Fiume”, ha protocollato una richiesta al Comune di Teramo, indirizzata al Sindaco, in cui chiedeva all’amministrazione il restauro della lapide affissa sul muro del Teatro, che era totalmente illeggibile.

Nella richiesta presentata da Pietro Ferrari per conto del gruppo, si legge dell’ulteriore arricchimento del valore storico, culturale, simbolico, turistico ed umano del Teatro Romano, che si appresta finalmente a vivere una primavera che segnerà il suo nuovo inizio, grazie al sugello dannunziano, che sarà un volano ulteriore di suggestioni letterarie con il collegamento, in qualche modo, di Teramo alla rete nazionale dei tanti luoghi cari agli ammiratori e studiosi di Gabriele D’Annunzio che gravitano attorno al fulcro del Vittoriale degli Italiani, presieduto da Giordano Bruno Guerri.

Veronica Tieri – Discovery Abruzzo Magazine