Chieti, Abruzzo Tourism aderisce alla protesta dei lavoratori anti Dpcm

(DAM) Chieti – Lo scorso venerdì sera nella centralissima piazza Giambattista Vico a Chieti, ha avuto luogo un sit in autorizzato dalla Questura di Chieti per chiedere la rivisitazione degli ultimi Dpcm governativi che penalizzano lavoratori e partite iva.

Per fronteggiare e contenere l’incremento dei contagi da Covid-19 è, infatti, stata disposta la chiusura di sale bingo, casinò, cinema, teatri, sale scommesse, palestre, piscine, centri benessere e termali, mentre bar, ristoranti e pizzerie si sono visti costretti ad abbassare le saracinesche alle ore 18:00 o a lavorare solo d’asporto da quell’orario.

Questi ultimi Dpcm penalizzano ulteriormente i gestori delle attività sopra menzionate, già vessate dalle precedenti chiusure di questa primavera e che solo nelle ultime settimane avevano visto una lenta ripresa.
L’evento, organizzato da un gruppo di liberi lavoratori e partite iva senza sigle, ha visto la presenza degli esponenti del mondo della ristorazione, dello sport e dello spettacolo, stremati da questa situazione di incertezza.

Nel corso della protesta ha preso la parola anche il dottor Massimo Pietrangeli, omotossicologo e allergologo, il quale ha affermato di non credere nella “pandemia”, ma solo nell'”epidemia” da Covid 19.

Per esprimere la loro unione i partecipanti hanno poi cantato tutti insieme l’inno nazionale, musicato dal maestro Marco Vignali, intervenuto in rappresentanza degli operatori dello spettacolo.
Cristiano Vignali, è stato uno dei promotori dell’evento e in qualità di Presidente dell’associazione “Abruzzo Tourism” ha rappresentato le molte problematiche del turismo abruzzese in questo periodo, dichiarando che: «La disinformazione è l’arma più grave che alimenta il terrore che sta penalizzando e ha penalizzato quest’anno il turismo. Dopo le perdite della stagione estiva e i costi per adattarsi alle norme di sicurezza e igiene anti Covid 19, non possiamo permetterci un nuovo lockdown, soprattutto in inverno. Sulle montagne abruzzesi, infatti, si lavora con gli impianti sciistici e questa chiusura andrebbe a svantaggio non solo di queste società, ma di tutto i servizi regionali».

Maria D’Argento – Discovery Abruzzo Magazine