Abbazia di San Martino in Valle – Viaggio nel cuore delle Gole

(DAM) Fara San Martino (CH) – Le Gole di San Martino rappresentano una delle attrazioni turistiche più conosciute e visitate d’Abruzzo anche grazie alla suggestiva Abbazia di San Martino in Valle.

Tra i più suggestivi esempi architettonici del poliedrico passato dell’Abruzzo non si può che nominare il rudere dell’Abbazia di San Martino in Valle. Posta nel panorama unico delle Gole di San Martino, in prossimità di Fara San Martino, la costruzione contribuisce all’indiscutibile fascino della Maiella e racconta una storia ricca di avvenimenti, lontana nel tempo ma vicinissima a noi proprio grazie a questo importante ritrovamento.

Fondata con tutta probabilità nel corso del IX secolo, l’Abbazia di San Martino in Valle è presente nelle fonti storiche a partire dall’829 d.C., quando viene citata nell’elenco dei possedimenti che Pipino il Breve aveva donato al monastero di Santo Stefano in Lucania di Tornareccio.
Sappiamo, sempre dalle fonti storiche, che l’area di Fara San Martino era in quell’epoca sotto l’area d’influenza dei monaci benedettini, il che ci dà ulteriore conferma della data di fondazione dell’Abbazia di San Martino in Valle.

Nell’844 la costruzione passa sotto il controllo del Vescovo di Spoleto, per essere inclusa poi tra i possedimenti dell’Abbazia di San Liberatore a Maiella. Nel 1044, quando Fara San Martino era ormai da tempo dominio dei Conti di Chieti, il Conte Credindeo dona la chiesa al sacerdote Isberto perché la fornisca di un monastero benedettino indipendente. L’ingresso ufficiale nella diocesi di Chieti avviene nel 1172.
Il monastero sarà poi soppresso ufficialmente nel 1452 da Papa Niccolò V per essere abbandonato definitivamente nel 1818, dopo un’alluvione che lo ricopre completamente di detriti.

I primi scavi che porteranno al recupero di San Martino in Valle sono datati 1891 ma è solo con la spedizione archeologica del 2009 che i resti dell’imponente struttura verranno portati completamente alla luce.
Oggi, dopo numerosi restauri conservativi, quello che ci resta è un rudere dal sapore antico e affascinante, visitabile e teatro di serate musicali nella incredibile cornice delle Gole di San Martino.

I resti visibili dell’Abbazia di San Martino in Valle mostrano un cancello e un cortile interno delimitato da un portico a tre arcate, oltre che un campanile a vela sul lato nord. Internamente, la chiesa era probabilmente a tre navate con una pavimentazione a lastre in pietra.
Un muro a tre arcate separa la navata centrale da quella settentrionale: da qui si accede a quello che si ritiene il nucleo più antico della costruzione, scavato nella roccia. Quest’ultimo particolare fa ipotizzare che la chiesa sia stata sviluppata a partire da un preesistente eremo.
Quello che è perfettamente conservato è invece il portale, che si presenta ad arco a tutto sesto e realizzato in pietra montana.

Claudia Falcone – Discovery Abruzzo Magazine