“Sul tappeto volante delle emozioni” a cura della Dott.ssa Valentina Tatasciore

La Psicologa e Psicoterapeuta Valentina Tatasciore.

(DAM) Bucchianico (Ch) – Le emozioni sono l’espressione più immediata della nostra personalità; ci colgono alla sprovvista mostrando l’autenticità di parti del nostro essere che a volte cerchiamo di controllare: bloccandole o negandole.

L’innegabile legame che intercorre tra cuore e mente è la chiave di lettura di ogni manifestazione più
profonda a livello somatico e comportamentale. Le emozioni si evolvono nel tempo diventano sempre più complesse perché riusciamo più o meno a gestirle, a riconoscerle, ogni tappa della nostra vita è un tassello importante verso la ricerca della perfetta organizzazione del nostro sentire.

Proprio quando pensiamo di aver raggiunto una sufficiente consapevolezza delle nostre reazioni emotive, un imprevisto mina la nostra competenza acquisita.

L’Adolescenza è il periodo dove le emozioni irrompono prepotentemente e riuscirle ad incanalarle
positivamente è l’impresa più caparbia. Si verifica un movimento schizofrenico tra energie propositive e creative in contrasto con quelle di angoscia indefinita e tormento, speranza e desiderio e timore e
inquietudine verso cambiamenti incontrollabili come ad esempio il corpo che si trasforma. La prova dello specchio è la più crudele perché divampa il giudizio: come mi vedo, come gli altri mi guardano e spesso si cade nel circolo vizioso della “lettura del pensiero” convincendosi di un parere che proviene solo ed esclusivamente da se stessi. I conflitti più aspri, durante questa fase di vita, si verificano in famiglia: perdura la lotta all’indipendenza, all’autonomia e la tendenza alla trasgressione di norme quotidiane.

Le amicizie e gli amori si fondono e si confondono nella ricerca della propria identità di genere.

La tappa dei 20-30 anni fa giocare la persona un ruolo più centrale nella società nell’ambito lavorativo e sociale. L’identità personale richiede un equilibrio esteriore e interiore, la cura di sé è fondamentale e la seduzione è la chiave di accesso del diventare grandi ed esplorare situazioni nuove dove gli affetti diventano fondamenta per erigere la struttura solida del proprio futuro. C’è chi investe la propria emotività subito nel creare una famiglia e chi nelle proprie gratificazioni di carriera, e c’è anche chi si blocca in attesa di qualcosa o qualcuno che possa segnare la svolta alla propria esistenza.

Spesso nell’arco di età dai 15 ai 25 anni si evidenziano i primi segni di ansia, da prestazione o generalizzata, fino a episodi di attacchi di panico. Va ricercato proprio in questo iter dove le emozioni sono state mortificate, mal canalizzate perché da benzina diventano combustibile tossico.
Le emozioni vanno accettate, accolte senza reprimerle così facendo si ridurrebbe notevolmente la comparsa di malattie psicosomatiche.

Le passioni, gli interessi, coltivare la leggerezza abbassa l’incidenza delle patologie cardiovascolatorie e degenerative.

Dopo i 35 anni circa la forma fisica cambia nuovamente richiedendo una nuova accettazione di sé e
soprattutto del tempo da dedicarsi perché solo guardandosi con amore si riesce a muoversi con disinvoltura e armonia nel mondo.

Due sono gli scenari che aprono l’orizzonte delle possibilità: La coppia è campo di guerre quotidiane così come rifugio più accogliente, tale dualismo viaggia sullo stesso binario. All’interno di essa potrebbe verificarsi la maternità che disegna un’esperienza che cela in sé emozioni di forte entità difficili da condividere e per nulla scontate, si vive una nuova identità. Così come lo stato di single oggi è condizione non più colpevolizzata ma piuttosto nuova forma di vivere appieno la propria esistenza senza trascurare il nutrimento di emozioni positive che appagano.

Superati i 50 si continua a crescere, insieme alle proprie emozioni fortificate dai vissuti, o inasprite da eventi spiacevoli o non prevedibili, alcune emozioni restano infantili perché probabilmente hanno un preciso ruolo funzionale.

Nel fluire insieme al naturale corso degli eventi le emozioni fanno da sfondo o forse sono i personaggi
principali di una pièce in cui affrontare l’imprevisto è la trama che sorprende. Non esiste calo di desiderio se non il volontario spegnersi di fronte al tanto osservare immobili la vita che scorre.
Diventa dunque essenziale alimentare l’entusiasmo nel guardare ogni volta lo stesso tramonto, riuscendo a provare sensazioni diverse perché tante sono le sfumature che le emozioni positive regalano e solo esse conoscono il misterioso ingranaggio che permette alle nostre corde di vibrare con intensità. Il nostro compito resta quello di lasciarglielo fare.

 Dott.ssa Valentina Tatasciore Psicologa-Psicoterapeuta