Pianella e la principessa senza scarpetta

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Pianella e la principessa senza scarpetta

(DAM) Pianella – Per la rubrica Abruzzo History oggi andiamo ad indagare le origini del toponimo di Pianella, nel pescarese.

Addentrandoci nella provincia di Pescara, in quella che fu anticamente l’area di dominazione vestina, troviamo Pianella, antico insediamento abitato fin dal Neolitico, come testimoniano i ritrovamenti archeologici in loco.
Per documenti storici, tuttavia, dobbiamo aspettare il Medioevo, epoca in cui troviamo testimonianza scritta della costruzione della Basilica di Santa Maria Maggiore sul tempio di Vesta, voluta da Pandolfo Principe di Capua nel 963 d.C.

Circa il nome della cittadina, è interessante la sua origine leggendaria.
La storia del toponimo si perde nel mito dai toni fiabeschi. Proprio come in una delle favole più famose di sempre, infatti, Pianella avrebbe tratto il suo nome da una principessa e da una scarpetta persa.

Secondo la leggenda, la regina Giovanna e sua figlia stavano girando per il regno e, durante questo viaggio, la giovane avrebbe perso la sua scarpetta, detta pianella.
Proprio la ciabatta regale smarrita avrebbe conferito il nome al paese. La principessa, quindi, sorta di Cenerentola alternativa, secondo questa leggenda avrebbe trovato come lieto fine non un principe con cui vivere per sempre felice e contenta ma l’onore di nominare un borgo.

Questa peculiare origine favolistica del toponimo del Comune sembra essere riecheggiato dallo stemma della città, visibile sulla torre dell’orologio del convento di S.Domenico e che rappresenta, per l’appunto, una pianella.

Per quanto affascinante, comunque, la leggenda difficilmente ha un fondo di verità e molto più concrete sono le altre ipotesi dietro il toponimo di Pianella.
Secondo le fonti, il termine si sarebbe evoluto nel tempo a partire dalla denominazione della fortificazione cinquecentesca che sorgeva sul luogo, chiamata Castrum Planellae.
Nel tempo, poi, il nome avrebbe subito evoluzioni che lo hanno portato a trasformarsi in Pianella, trasformandosi da Plenina e Plenilia.
Questa è l’ipotesi elaborata dallo studioso Enrico Sappia De Simone nella Rivista Abruzzese di scienze e lettere.

Secondo altri studiosi tra cui Ernesto Giammarco, invece, il termine Pianella sarebbe progressiva corruzione del termine latino Plana, intesa come piccola pianura e, quindi, con riferimento geografico.

Quale che sia la verità, quello che è certo è che questo centro abitato ha alle spalle una lunga e travagliata storia di attacchi e devastazioni: negli anni fu invasa dai Saraceni e successivamente fu possedimento dapprima dei Normanni per passare poi agli Acquaviva e dopo ancora agli Orsini.

Nel 1458, sotto Federico d’Aragona, Pianella ottiene un po’ di tregua con l’istituzione dell’universitas, che le garantisce una certa autonomia dal potere feudale.
In questa fase la città può battere moneta, disporre dei suoi beni e amministrare la giustizia senza rivolgersi al Re.

È infine Ferdinando IV di Borbone ad assegnare a Pianella il titolo di città Regia: il nuovo status consente al paese di godere di un certo benessere economico nel corso del Seicento e del Settencento. Ne sono tuttora testimonianza i molti palazzi nobiliari presenti a Pianella.


Claudia Falcone – Discovery Abruzzo Magazine