(DAM) Chieti – Affacciato sulla suggestiva Piazza San Giustino, o Piazza Grande, o Piazza Vittorio Emanuele II, il Palazzo Mezzanotte, edificato a fine XIX secolo da Biase Mezzanotte, svetta come un’opera d’arte vivente in stile neoclassico, una testimonianza del passato che continua a incantare.
Questo sontuoso edificio, con una facciata testimone della nobile storia teatina, rimane un simbolo di eleganza e nobiltà del capoluogo marrucino.
La sua costruzione, affidata a maestri dell’epoca, fu un atto d’amore per l’arte e la cultura.
Il palazzo presenta una pianta quadrangolare con quattro avancorpi laterali a forma di torri angolari con fasce in bugnato liscio, un piano terra con portici dotati di nove archi (sette che ridanno sulla piazza) e due piani superiori con due ampie terrazze, una sopra il porticato e una sul tetto del maestoso edificio.
Situato vicino a dove sorgeva fino ad inizio Ottocento Porta Gallo (da Gaio Asinio Gallo) o Porta Zunica (perché edificata nel 1670 durante il governatorato di Giuseppe Zunica), poi sostituita dai Tre Archi (abbattuti nel 1894), ha una facciata che segue un rigoroso ordine geometrico, con cornici e paraste a capitello corinzio.
La storia dell’ edificio Mezzanotte è legata alla Seconda Guerra Mondiale, in quanto ha ospitato lo Stato Maggiore del Regno d’Italia il 9 settembre 1943, dopo l’Armistizio dell’ 8 settembre e la fuga della famiglia reale e dei vertici politici e militari verso Brindisi, e successivamente dal 10 settembre 1943 il comando tedesco che ha coordinato le operazioni sia per la liberazione di Mussolini a Campo Imperatore (Operazione Quercia), sia le manovre militari germaniche sulla “Linea Gustav”. Dopo la ritirata dei tedeschi, il Palazzo Mezzanotte é stato il quartier generale degli Alleati dal 9 giugno 1944.
Nel corso del tempo, Palazzo Mezzanotte ha subito leggere modifiche e restauri che non ne hanno scalfito l’immagine. Oggi rimane uno dei biglietti da visita del Centro Storico di Chieti che dovrebbe essere maggiormente curato e valorizzato, ancora di più dopo la liberazione di Piazza San Giustino dalle auto.
Cristiano Vignali e Tila Lara
