Paglieta, Il borgo incastonato nella storia

Il borgo di Paglieta in Val di Sangro (Wikipedia)

(DAM) Paglieta (CH) – Abruzzo History oggi fa tappa a Paglieta, borgo della Val di Sangro in cui si respira storia a ogni passo.

Le origini

Della storia millenaria del nostro Abruzzo abbiamo parlato tante volte e ancora oggi ne conserviamo testimonianze in ogni angolo della regione.
Tra i borghi più antichi e ricchi di storia non possiamo che ricordare Paglieta, in Val di Sangro, tra i paesi più ricchi di storia che si possano visitare.

Paglieta nasce in epoca preromana come avamposto Frentano, la civiltà che abitava anticamente quella porzione di Abruzzo.
Sono scarse le fonti che ne attestano l’attività in quella fase: la prima attestazione documentata, infatti, risale al 1087, quando viene menzionata nell’ambito di una compravendita tra la Diocesi di Chieti e il Monastero di San Giovanni in Venere.

Nelle fonti troviamo citato il paese con i termini Palletum o Castrum Palletae: il riferimento etimologico potrebbe essere rintracciato in palea, un tipo di foraggio o a pagliara, un tipo di abitazione in argilla che non a caso caratterizzava il primo nucleo del paese, prima delle scorrerie saracene che ne dispersero gli abitanti.

Paglieta è stata poi florida in epoca medievale e feudale: a questi anni risalgono molti dei reperti architettonici che sono giunti fino a noi, come le mura e i torrioni.
Il paese fu poi protagonista durante la Seconda Guerra Mondiale, essendo posizionato lungo la linea Gustav. Quest’ultima era una linea fortificata difensiva approntata dalle truppe tedesche durante la ritirata.
Correndo da una costa all’altra, da Ortona fino alla foce del fiume Garigliano, la linea Gustav divideva di fatto in due la penisola italiana, creando una geografia che vedeva a nord la Repubblica Sociale di Salò e a sud gli Alleati. La linea Gustav fu sfondata dalle truppe anglo-americane il 18 maggio 1944.

I reperti

Tra le testimonianze storiche che possiamo ancora oggi ammirare a Paglieta va menzionato il Castello, anticamente in possesso dell’Abbazia di San Giovanni in Venere.
Non un vero e proprio castello, in realtà: si trattava infatti delle mura perimetrali che custodivano l’antico borgo medievale.

Oggi molte parti delle antiche mura risultano manomesse da costruzioni del 18º secolo ma quello che resta è percorribile grazie a cartelli esplicativi.
Ad essere ancora conservata è la porta di accesso, Porta della Torre, così come il campanile della chiesa parrocchiale di Santa Maria dell’Assunta, ricavato da una torre medievale.

Altro superstite dell’antica cinta muraria è il Torrione situato in via delle Torri, oggi adibito ad abitazione. Il Torrione risale al 14º secolo, pur essendo stato rimaneggiato nel Settecento e, attualmente, appare notevolmente degradato dal tempo.
Ciononostante rappresenta uno sguardo nella storia a cui è impossibile rinunciare.

Claudia Falcone – Discovery Abruzzo Magazine

Fonte: wikipedia.it
abruzzoturismo.it