Intervista ad Alessia Iezzi la teatina vincitrice della finale di Coppa del Mondo di Tiro a Volo, la cui famiglia gestisce l’impianto di Manoppello

Alessia Iezzi

(DAM) Chieti – Abbiamo intervistato Alessia Iezzi, la ragazza 21enne di Chieti che ha vinto la Finale di Coppa del Mondo di Tiro a Volo. La sua famiglia gestisce l’impianto sportivo di Tiro a Volo di Manoppello (Pe).

Ci parli di lei e della sua attività professionale e sportiva... “Ho 21 anni e mi sono diplomata al Liceo Scientifico di Chieti. Ho iniziato a praticare il tiro a volo all’età di 9 anni, quando mio padre per quel compleanno mi ha regalato un fuciletto a piombini e da lì è iniziata la mia carriera da tiratrice. Nel 2013 ho vinto la Medaglia di Bronzo in Perù a Lima nel Campionato Mondiale Juniores, poi nel 2014 ho vinto la Medaglia di Bronzo individuale e Oro a Squadre al Campionato Europeo Juniores in Ungheria, mentre, nel 2015, con grande felicità ho vinto il Campionato del Mondo Juniores, anche perché sono stata la seconda italiana a vincerlo dopo Jessica Rossi. Nel 2016, il Ct Albano Pera ha deciso di farmi iniziare a sparare con le tiratrici della categoria senior e mi ha fatto fare la prima trasferta all’estero veramente importante, portandomi a fare la 3° prova di Coppa del Mondo a Baku in Azerbagian, dove ho vinto, per mia grandissima gioia, la mia prima medaglia di bronzo con la categoria senior. In quell’occasione, il mio Ct mi convocò anche per l’Europeo, ma, purtroppo, non è andata come speravo, sono entrata come seconda in finale e ne sono uscita sesta. Sempre in quell’occasione, il mio Ct mi disse che grazie alla Medaglia di Bronzo di Baku mi ero qualificata alla Finale di Coppa del Mondo, che si sarebbe fatta a Roma in settembre, ma purtroppo anche quella gara è andata male…. entrai prima in finale e ahimè ne uscii sesta. Arrivò l’anno 2017, un anno dove le gare in Italia sono andate bene, ma all’estero e quindi le gare più importanti, una tragedia… tutte.. una dietro l’altra. Fino a quando, dopo l’ennesima gara andata male, ovvero il Mixed Team (nuova disciplina mista uomo-donna che ci sarà alle Olimpiadi), decisi di sfogarmi con il mio Ct chiedendogli aiuto perché non ne potevo più di sbagliare gare e stare male sempre. Così, con lui abbiamo fatto delle modifiche sul fucile (Beretta Dt 11) e da

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quel momento, è come se mi si fosse accesa una lampadina… da quel giorno mi sono sentita un’altra persona… ero super pronta per questa gara. Il giorno della gara, dopo la prima serie sapevo già di potercela fare, più andavo avanti e più ero sicura. Arrivata in finale come seconda, ho chiuso la prima parte di finale con il punteggio di 21/25 con un solo colpo. Durante la seconda parte, ero sempre più carica, anche se non sapevo nulla né del punteggio e né di come ero messa, perché ero talmente tanto concentrata che del resto non mi importava più nulla. Ad un certo punto, verso la fine, ho alzato gli occhi sul tabellone e ho visto che io e la Spagnola eravamo pari con il punteggio, così c’è stato lo spareggio e al secondo bersaglio io l’ho colpito e lei lo ha sbagliato. Ho capito di aver vinto quando il pubblico ha esultato fortissimo per la mia vittoria… emozione unica.. ho ancora i brividi a raccontarla adesso. Nonostante mi fossi fatta male ad un dito, ho avuto la forza di non pensare al taglio, ma soltanto a me ed al mio bersaglio”.

Ci parli dei riconoscimenti che ha avuto… “Dopo la mia vittoria, ho partecipato a tantissimi riconoscimenti…. uno più bello dell’altro. La cosa che non mi aspettavo affatto e soprattutto non ne sapevo nulla è quello di essere stata votata come regina d’Abruzzo. Questa cosa mi ha fatto davvero emozionare tanto, perché è stata inaspettata. Un’altra sorpresa molto bella e per me commovente, è stato durante il pranzo di Natale in azienda Baschieri ( il mio sponsor delle cartucce), dove mi hanno regalato un quadro con le mie fotografie più belle e le firme dei dirigenti più importanti. Sono stati tutti importanti e belli per me, dal primo all’ultimo”.

Come le dicevo nella prima domanda, oltre che essermi allenata nei campi di tiro, ho fatto molta palestra dove sono stata e lo sono tutt’ora seguita da un personal trainer. Ci alleniamo sulle basi del Crossfit,ma lui mi pianifica gli allenamenti in base alle mie esigenze. Da dopo l’Europeo di quest’anno andato male, ho iniziato anche a intraprendere un percorso con il mio psicologo, dove mi sono trovata bene fin da subito. Anche se la gara successiva ( Mondiale a Mosca), è andata male, mi ha aiutata a crescere molto e grazie al suo aiuto non ho mai mollato. Io ringrazio tutte le persone che mi sono state vicine e mi hanno aiutata in questo percorso verso la mia vittoria. Adesso, ci stiamo preparando per il prossimo anno… anno importante, perché al Mondiale di settembre in korea, ci saranno i primi pass per l’Olimpiade”.

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Ci parli del percorso che l ha fatta laureare campione del mondo…. “Vorrei precisare una cosa… Io non mi sono laureata campionessa del mondo come tutti mi chiamano anche se per me è un onore, ma io ho vinto la Finale di Coppa del Mondo che è una gara a circuito, dove durante l’anno ci sono quattro prove, più il mondiale e si qualificano le prime dodici al mondo. La preciso sempre questa cosa, perché non mi sembra corretto nei confronti di Jessica Rossi che è tre volte campionessa del mondo. Comunque sia, essere campionessa della Finale di Coppa del Mondo è un’emozione indescrivibile… ed è anche per questo che il 1° gennaio 2018 ho aperto la mia official fanpage su Facebook, così i miei fan e le persone che mi hanno sempre seguita e ammirata, possono seguire tutte le cose che faccio, per la mia preparazione verso gli obiettivi. Anzi, ragazzi, colgo l’occasione per invitarvi a mettere “mi piace” sulla mia pagina social ufficiale: https://www.facebook.com/AlessiaIezziOfficialFanpage/”.

Come ci si sente a portare alta la bandiera italiana nel mondo? “Per me è un’onore portare in alto la bandiera italiana… ancora di più da quando mi sono arruolata nel corpo dell’Arma dei Carabinieri. E’ sempre un’emozione sentire l’Inno d’Italia, soprattutto quando suona per la mia vittoria. Quel giorno, per quanto ero emozionata e contenta di starlo a sentire, avevo la pelle d’oca dall’inizio alla fine dell’inno”.

La Redazione di Discovery Abruzzo Magazine