Fara San Martino – Lo scrigno dei tesori della Maiella Orientale

(DAM) Fara San Martino (CH) – Il “paese della pasta”, come viene spesso soprannominato, nasconde numerosi tesori storico-artistici e naturali per l’osservatore che vogliano avventurarsi nel cuore della Maiella.

Paese conosciuto principalmente per la presenza del pastificio De Cecco, fondato nel 1886 e capace di legarsi a Fara San Martino a tal punto da rendere la cittadina conosciuta come “il paese della pasta”, è nell’elenco dei borghi più belli d’Italia e importante meta turistica grazie alla sua collocazione alle porte del Parco Nazionale della Maiella.
Fara San Martino sorge allo sbocco del Vallone di Santo Spirito, sulle falde del versante orientale della Maiella. La sua posizione permette che nelle sue vicinanze si aprano profonde gole rocciose, di grande suggestione e interesse naturalistico ma anche archeologico.

Come il toponimo stesso sembra suggerirci, Fara San Martino ha probabilmente origine longobarda: il termine “fara” indicava infatti in questa cultura una delle suddivisioni della popolazione.
Le prime notizie documentali sull’abitato, comunque, risalgono al IX e X secolo, quando il territorio è colonizzato dai monaci benedettini.
Nelle fonti storiche troviamo numerose testimonianze di questa fase, tutte legate all’Abbazia di San Martino in Valle. Successivamente, intorno al XV secolo, il dominio della zona passa invece ai Valignani di Chieti: a questo periodo appartengono alcuni frammenti architettonici e scultorei.

Un momento di svolta nella storia di Fara San Martino è rappresentato dal devastante terremoto del 1706, in seguito al quale il borgo risulta inagibile. In seguito a questa catastrofe naturale, l’abitato viene completamente modificato a causa della ricostruzione.
A partire dall’Ottocento, il destino di Fara San Martino si lega a quello della pasta: il paese vive un profondo sviluppo industriale legato alla produzione dell’alimento grazie ai pastifici De Cecco, il cui stabilimento è tuttora a Fara San Martino, Cocco, Del Verde.

Nonostante gli eventi del 1706 abbiano modificato profondamente l’impianto urbanistico di Fara San Martino, il paese conserva ancora interessanti testimonianze del borgo medievale.
La parte più antica è rappresentata dal borgo di Terravecchia: posto in posizione elevata, è la parte più antica del borgo medievale e risale a circa il XIII secolo. Oggi si presenta con un impianto circolare intorno a uno sperone roccioso che volge verso le gole. Gli accessi sono regolati dalla Porta del Sole e la Porta da Piedi, mentre all’interno insistono la Chiesa della Santissima Annunziata e il Palazzo Di Cecco.

Quest’ultimo, risalente al XV secolo, era il palazzo badiale della Chiesa. È suddiviso in due piani e un portale a tutto sesto per l’ingresso.
Oltre alla Chiesa della Santissima Annunziata, innalzata nel XIII secolo ma completamente ricostruita in stile barocco dopo il terremoto del 1706, risultano particolarmente interessanti la Chiesa di San Pietro Apostolo, risalente al IX secolo e posta in prossimità delle Sorgenti del fiume Verde, e la Chiesetta della Madonna dell’Uliveto, edificata sulla roccia in prossimità delle Gole di San Martino, secondo la tradizione, per opera di una persona scampata ai briganti.

Claudia Falcone – Discovery Abruzzo Magazine