Disturbi della memoria nella demenza: come riconoscerli ed affrontarli

  1. (DAM) Teramo – La scorsa volta abbiamo imparato a riconoscere i primi segnali di un probabile deterioramento cognitivo e cosa fare nel caso si notino. Generalmente sono i familiari, più che la persona direttamente coinvolta, ad accorgersi di piccoli cambiamenti nel loro caro. I caregivers sono sottoposti ad un carico materiale, in termini di tempo ed energie fisiche coinvolte, ed emotivo talmente grande da essere descritti come le seconde vittime della malattia.
    Per gestire al meglio i sintomi che possono comparire nel corso della demenza è di fondamentale importanza per un caregiver acquisirne consapevolezza per imparare a conviverci nel miglior modo possibile.
    L’esordio della malattia di Alzheimer è solitamente caratterizzato da deficit di memoria, di attenzione, linguaggio e difficoltà nell’orientamento.
    In quest’occasione ci soffermiamo sulle difficoltà mnemoniche, il sintomo, nell’immaginario comune, più frequente e che spesso rappresenta in campanello d’allarme che fa sospettare al familiare che qualcosa non va.
    Nella malattia di Alzheimer generalmente la memoria a breve termine, ovvero la capacità di rievocare eventi recenti, è la più colpita mentre la memoria a lungo termine, che coinvolge ciò che è accaduto nel passato, sembra conservarsi per più tempo. È usuale infatti che le persone riescano a ricordare cose avvenute quando erano piccoli ma non cosa hanno mangiato per pranzo. Queste difficoltà possono turbare il malato che si rende conto di non riuscire a tenere una conversazione o apprendere informazioni nuove. La persona può sentirsi confusa, spaventata ed essere presa da un senso di vergogna. Soprattutto nella fase iniziale, è facile che la persona cerchi di nascondere queste sue difficoltà limitando nelle attività quotidiane e la frequentazione di altre persone. Questo atteggiamento di chiusura può essere spesso confuso con un disturbo depressivo, è importante quindi fare una diagnosi differenziale tra Depressione e Demenza.
    Con il progredire della malattia, la persona sarà meno consapevole delle proprie difficoltà ma continuerà a soffrirne le conseguenze, come avviene per la perdita di autonomia e il senso di frustrazione che ne deriva.
    Come affrontare la perdita di memoria di un familiare?
    • Cercare di mantenere un atteggiamento positivo e rassicurante: è importante tener presente non solo l’errore che la persona compie, ma anche come si sente in conseguenza ad esso. Ad esempio dimenticare dove sono le tazzine per il caffè non è un vero problema, perché qualcuno può aiutare a trovarle, la persona però può sentirsi ugualmente imbarazzata, arrabbiata o frustrata per questo.
    • Non considerare questi comportamenti come rivolti contro di noi: spesso il caregiver ha la sensazione che il proprio caro si comporti deliberatamente in modo maldestro e sconsiderato quasi per fare un dispetto; bisogna invece ricordare che il suo comportamento è una conseguenza della malattia.
    • Evitare di sottolineare inutilmente errori e problemi: può darsi che la persona usi un termine al posto di un altro perché non riesce a ricordare quello giusto, ma se si è riusciti a comprendere quello che voleva dirci, correggerlo o suggerirgli le parole non è necessario e rischia solo di farlo sentire a disagio o in imbarazzo.
    • Ricordargli le cose utilizzando biglietti o promemoria: può essere utile, soprattutto negli stadi iniziali della malattia, ricordare al proprio caro cosa deve fare, cosa sta succedendo, chi sono determinate persone, ma nel modo più naturale possibile, senza creare imbarazzo. Si possono stabilire dei punti di riferimento come agende, tabelloni, segnali sulle porte, post-it sul frigorifero, calendari – cancellando giorno per giorno, orologi con un quadrante grande e chiaro, fotografie con i nomi scritti sotto.
    Come prevenire e gestire i problemi legati alla perdita di memoria?
    • Costruire un ambiente adatto al proprio caro ed evitare inutili cambiamenti all’interno della propria abitazione
    • Creare delle routine quotidiane da seguire

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Lo staff del Centro Clinico Caleidos