L’ Ablutio e l’Incubatio fra Roccamontepiano, Rapino e Filetto

(DAM) Chieti – Il primo tour di Abruzzo Tourism alla ricerca dei luoghi degli antichi riti dell’Ablutio e dell’Incubatio, si svolge lungo un tratto del tratturo Centurelle – Montesecco fra Roccamontepiano, Filetto e Rapino, alle pendici della Maiella Marrucina, Montagna Madre per i popoli oschi Marrucini, Frentani e Peligni. Il massiccio montuoso prende il nome dalla ninfa Maia che, secondo leggenda, morente dal dolore per la perdita del figlio Hermes, venne trasformata dal padre degli Dėi Giove, nella Maiella, per restare fino alla fine dei giorni a fianco del figliolo, trasformato nel Gran Sasso.

ROCCAMONTEPIANO, GROTTA E FONTE SACRA, L’ABLUTIO E L’ INCUBATIO: Il culto che rivela maggiormente l’animo religioso più tradizionale degli abitanti di Roccamontepiano, è quello di San Rocco, considerato il Santo Pellegrino per antonomasia, con poteri taumaturgici sulla peste in particolare e più in generale sulle malattie infettive, febbrili e dermatologiche.

La leggenda cattolica vuole che San Rocco, pellegrino malato di peste, sia giunto a Roccamontepiano, trovando rifugio nella grotta, rendendo miracolosa l’acqua della sorgente che vi sgorgava e guarendo con essa gli ammalati con le Abluzioni, cioè le immersioni del corpo o di parti di esso.

Sicuramente, il rito dell’Ablutio a Roccamontepiano, come avviene altrove, deriva da un’epoca molto più antica precristiana, in cui si praticava questo rito purificatore con l’acqua che sgorga direttamente dalla Maiella, la Montagna Madre.

A tutt’oggi nella grotta di San Rocco, avvengono le abluzioni, in particolar modo il 16 agosto, quando i devoti si bagnano e bevono l’acqua salutifera, per ottenere la “sanatio” desiderata, lasciando in oblazione somme di denaro ed ex voto attestanti la grazia ricevuta.

In passato, nella grotta del Santo a Roccamontepiano, era praticato anche il rito dell’incubatio (dormire nel luogo sacro).

Roccamontepiano (Ch), Grotta e Fonte Sacra, dove si pratica ancora l’Ablutio, consacrata dai Cattolici a San Rocco.

RAPINO, GROTTA DEL COLLE: Il fulcro dell’identità storico – culturale di Rapino ė a Civita Danzica e nella Grotta del Colle.

A Civica Danzica (la città marrucina Tarincria) sono presenti resti di mura fortificate megalitiche, tipiche degli insediamenti marrucini, della Touta Maruca, o Civitas Marrucinorum (di cui Teate/Chieti è la capitale).

Sul colle opposto c’è Grotta del Colle, uno dei luoghi sacri più antichi e particolari d’Abruzzo.

I reperti archeologici attestano che la grotta è frequentata a partire dal Paleolitico superiore e dal Neolitico, passando per le Età dei Metalli, sino al I millennio prima dell’Era Comune che culminano nel culto marrucino di Maruca, sincretisticamente assimilato a quello della romana – italica Ceria Jovia, uno degli appellativi della Grande madre agraria italica.

A tal proposito, i manufatti sacri ritrovati, la cosiddetta Dea di Rapino, una statuetta del VI secolo prima dell’avvento dell’era cristiana, nell’atto di donare alla Gran Madre un piattino con tre spighe di grano e la Tabula Rapinensis, una placca bronzea con delle formule religiose scritte in lingua osco – Marrucina, fanno pensare che nella Grotta oltre a riti ctonei, si svolgessero riti propiziatori della fertilità.

La Grotta del Colle a Rapino

FILETTO, SANTA MARIA DELLA LIBERA E L’INCUBATIO: . A Filetto, il 21 novembre, viene solennemente festeggiata la Madonna della Libera. Attualmente, il tempio di culto è un moderno santuario, edificato sulle fondamenta di un’antica chiesetta che custodiva l’immagine della Vergine Maria che nel 1799, secondo leggenda, respinse i soldati francesi. Qui si pratica l’Incubatio, cioè la pratica magico – religiosa, per cui la persona che deve avere un segnale o cerca un messaggio dalla divinità, passa una notte nel luogo sacro.

Filetto, Madonna della Libera

Esiste una certa continuità culturale e religiosa che si è conservata nel tempo, da circa tre millenni, fra le genti che abitano la Penisola Italica ed in particolare l’Appennino, senza che la tranzizione dai culti romano – italici a quelli cristiani l’anno interrotta.

Per approfondire si veda anche: https://agenziastampaitalia.it/speciali-asi/speciale/56548-gli-antichi-riti-magico-religiosi-dell-incubatio-e-dell-ablutio

Cristiano Vignali – Direttore Discovery Abruzzo Magazine