Madonna che scappa di Sulmona, quest’anno il rito a porte a chiuse

Madonna che scappa di Sulmona, quest’anno il rito a porte chiuse

(DAM) Sulmona – A causa del perdurare dello stato di emergenza sanitaria cambia anche l’organizzazione dei riti religiosi. Quella di quest’anno sarà ancora una Pasqua blindata, con la corsa della Madonna all’interno della chiesa di Santa Maria della Tomba e a porte chiuse. La decisione, presa alcuni giorni fa dal prefetto Cinzia Torraco dal vescovo di Sulmona, Michele Fusco, ha il fine di evitare possibili assembramenti. All’interno della chiesa ci saranno, infatti, solo i figuranti impegnati nella sacra rappresentazione e le istituzioni, mentre i fedeli potranno assistere alla breve corsa della Madonna lungo la navata centrale in diretta streaming.

Un’antica rievocazione

La “Madonna che scappa in piazza” è una rievocazione narrativa dell’incontro tra la Vergine e il Cristo risorto. Il rito religioso, organizzato dalla confraternita di Santa Maria di Loreto, con il passare degli anni si è arricchito anche di contenuti antropologici tanto che richiama turisti da tutta Italia. La prima documentazione della manifestazione è data dal rinvenimento di una fotografia della seconda metà del secolo XIX; le origini, tuttavia, potrebbero essere antecedenti, probabilmente risalenti al ‘600, se non al periodo medievale.
Nella mattina di Pasqua, verso mezzodì, dalla chiesa di Santa Maria della Tomba esce la processione con il gonfalone della confraternita di Santa Maria di Loreto. I confratelli, vestiti di mozzetto verde (a richiamare l’alloro), accompagnano la statua del Cristo risorto, altri seguono con quella di San Giovanni e di San Pietro. Mentre il Cristo si ferma dinnanzi ad un pilastro degli archi dell’acquedotto medievale, i due apostoli proseguono, ondeggiando sulla folla che assiepa piazza Garibaldi, ampia e spaziosa e si dirigono verso la chiesa di San Filippo Neri, dal portone chiuso.

A questo punto ha inizio il colloquio muto, ma comprensibile a tutti i presenti, tra i personaggi che danno vita alla rievocazione. San Giovanni si accosta al portone per annunciare alla Madonna che suo figlio ha vinto la morte; ella, affranta dal dolore, non crede alle sue parole. Avanza poi Pietro, ribadendo il medesimo messaggio e nemmeno questa volta la Vergine presta fede a tale messaggio; secondo la tradizione sulmonese infatti Pietro è “na m’zegna fauzone”, ossia un menzognero (con evidente allusione ai tre rinnegamenti fatti dal santo durante il processo a Gesù). Il portale rimane serrato. Si riavvicina San Giovanni, che sembra volare più spedito sulla schiera di persone verso la chiesa. Questa volta il lieto annuncio sembra fare breccia nell’animo della Vergine. Ella si affaccia dal portone socchiuso, esita un momento e inizia ad avanzare verso il punto in cui i santi le hanno indicato Gesù.

Nel silenzio degli spettatori che seguono il mimo, partecipi e consapevoli del silenzioso dialogo che si svolge nel ricordo della resurrezione, l’Addolorata, ammantata di nero, avanza lentamente sulla piazza poi il movimento si fa più spedito: si è resa conto che a breve distanza c’è il Cristo risorto che l’attende in tutto il suo fulgore ed ecco che inizia la corsa, ansiosa di abbracciare il suo unico figlio. I quattro giovani portatori percorrono veloci gli ultimi cento metri, accompagnati dalle note della banda, ed improvvisamente cade la coltre corvina che lascia il posto alla veste verde ricamata d’oro spostata da dodici colombe (lo stesso numero degli apostoli) che si librano verso il cielo.

E’ il momento dell’incontro tra madre e figlio che poi sfileranno in processione per le strade di Sulmona a concludere i riti della settimana santa in una ritrovata serenità dello spirito. Secondo la tradizione popolare dal modo in cui cade la veste luttuosa, dalla direzione del volo delle colombe (di favorevole auspicio se verso l’alto, infausto se radente al suolo), la gente trae i vaticini per l’annata: se tutta la sequenza si svolge senza intralci (corsa, caduta del manto e fazzoletto), la tradizione prevede che l’anno sarà propizio, mentre se qualcosa non dovesse funzionare come previsto, vi saranno sventure o calamità naturali (storiche sono le cadute della statua della Vergine nel 1914 e nel 1940, presagi delle successive guerre).

Maria D’Argento – Discovery Abruzzo Magazine

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