Maiella e Sacro

(DAM) Parco Nazionale della Maiella – Questo massiccio,secondo piu’ alto degli Appennini dopo il GranSasso, e’ sempre stato considerato dal popolo degli abruzzesi come la ” Madre delle montagne”,sia per la leggenda di Maia,che per la forma femminile che la conformazione delle sue rocce ricorda.

Selvaggia, aspra e suggestiva, ha da sempre esercitato un fascino mistico per chi fosse in cerca di raccoglimento,preghiera e solitudine.

Molti eremiti, anche provenienti dal lontano Oriente, scelsero questa montagna per dedicarsi alla ” vita dello Spirito”.Gli eremi della Maiella sono piccoli,nascosti ,incastonati nella roccia e sempre circondati da una natura viva ed incontaminata.

Tra il XI ed il XVII secolo, grazie alla vicinanza con Roma, gli uomini di fede , scelsero questi luoghi per ritirarsi in solitudine e darsi ad una vita meditativa.Fu cosi’ che sorsero circa un centinaio di eremi in tutta la regione ,20 dei quali si trovano all’ interno del Parco Nazionale.

I 5 più noti sono: l’ eremo di Sant’Onofrio al Morrone, l’ eremo di San Giovanni all’ Orfento, l’ eremo di San Bartolomeo in Legio, l’ eremo di Santo Spirito a Maiella e l’ Abbazia di San Martino in Valle.

L’ eremo e’ soprattutto ” luogo interiore” e non solo luogo fisico, ma, in cima ad una vetta, magari all’ interno di una grotta e quindi a contatto quotidiano con Madre Terra, e’ più facile rivolgere la propria attenzione al Divino. 

Vengono a mancare gli stimoli e la confusione che la vita quotidiana di citta’ inevitabilmente porta sempre con se’.A contatto con la natura, si ritorna in uno stato ” primigenio” in cui gli elementi naturali spingono l’uomo a riconnettersi con la propria “essenza divina”.Un’ antica leggenda indù (Visnuista)narra che un tempo tutti gli uomini erano potentissimi Dei, ma a causa del loro ego smisurato, abusarono della loro potenza divina , al punto da spingere Brahma, capo degli Dei, a prendere la decisione di togliere loro la “Scintilla divina” , nascondendola la’ dove loro non l’ avrebbero mai cercata.Da allora l’ uomo e’ andato a trovarla su e giù per la terra , arrampicandosi, tuffandosi, scavando ed esplorando dappertutto.

C’ era un unico posto in cui l’ uomo non l’ avrebbe mai cercata ed in cui fu posta : nelle profondità del suo stesso essere.

Questa ” Scintilla divina”, che e’ nascosta dentro ogni uomo, e’ più facile che venga ” trovata” quando l’uomo stesso, placato il fragore dei suoi innumerevoli pensieri e preoccupazioni, e’ completamente immerso nel terapeutico silenzio della nostra Madre Terra.Non ci stupisce , quindi, il motivo per cui molti eremiti , provenienti anche da molto lontano, abbiano scelto proprio “Madre Maiella” come luogo sacro in cui ritrovare la propria ” Scintilla divina”.

Irene Pomante – Discovery Abruzzo Magazine