San Demetrio ne’ Vestini: le Grotte di Stiffe.

(DAM) Stiffe – Le Grotte di Stiffe, un complesso di grotte d’origine carsica, prendono nome dall’omonima frazione di Stiffe, appartenente al comune di San Demetrio ne’ Vestini (Aq), all’interno del Parco Regionale Naturale del Sirente-Velino, in quell’Abruzzo denominato «cuore verde d’Europa».

Tratto da www.grottedistiffe.it
Tratto da www.grottedistiffe.it

Le grotte hanno una lunghezza di oltre 1.000 metri, di cui 700 accessibili ai visitatori dal 1991, dando mostra d’essere uno dei principali siti naturalistici di tutta l’Italia centrale, con oltre 40.000 presenze annue. Grazie al suggestivo torrente sotterraneo, che forma all’interno della cavità cascate di straordinaria bellezza, tutto il complesso può essere definito una “risorgenza”, ossia un incavo naturale dal cui interno fuoriesce un corso d’acqua, esattamente nel punto in cui il fiume torna alla luce dopo un tratto sotterraneo, uno spettacolo praticamente unico in Italia! L’ambiente inoltre mantiene una temperatura costante, nell’arco di tutto l’anno, di 10 °C.

Il percorso turistico è a pagamento e ci permette d’attraversare: la «Sala del Silenzio», in cui il rumore del fiume è più attenuato rispetto al resto del tragitto; la «Sala della Cascata», ospitante una scalinata di moderna realizzazione alta quanto la parete rocciosa, quindi circa 30 metri, fornendoci così un magico belvedere direttamente sul salto della cascata; la «Sala delle Concrezioni e Lago Nero», un ambiente poco luminoso, caratterizzato dalla presenza tipica di stalattiti e stalagmiti, mentre più avanti la sala si amplia fino ad accogliere una vasta distesa d’acqua che prende il nome di «Lago Nero»; ed infine l’«Ultima Cascata», aperta al pubblico solo recentemente, dove si assiste al salto di una fragorosa cascata di oltre 25 metri.

La “risorgenza” di Stiffe è conosciuta fin dai tempi antichi dagli abitanti del luogo. Attraverso i resti archeologici rinvenuti, è stato possibile attestare l’utilizzo umano di questo complesso sin dall’età del bronzo. Nel 1907, per iniziativa del marchese Alfonso Cappelli, venne realizzata una centrale idroelettrica, di cui ancora oggi sono visibili dei resti presso l’ingresso turistico della cavità. Nel 1956, smantellata la centrale, iniziarono le prime esplorazioni speleologiche; e nell’anno 1994 un gruppo misto di studiosi aquilani e francesi è riuscito per la prima volta ad accedere nella zona inesplorata, successiva alla prima cascata (aperta al pubblico solamente nel 2007).

Dal 1996, inoltre, è stato aperto un museo di speleologia, adiacente alle grotte, intitolato a Vincenzo Rivera, fondatore e primo rettore dell’Università degli Studi dell’Aquila. Il museo custodisce reperti archeologici d’importante valore, tra cui uno scheletro intatto di Ursus Speleus, primitivo orso delle caverne, ed il calco del teschio originale di Broken Hill, l’Homo rhodesiensis, antenato dell’Homo Sapiens.

Dalla sua inaugurazione, il Complesso Turistico «Grotte di Stiffe» organizza anche degli eventi particolarmente suggestivi per promuovere il sito; per esempio, anche quest’anno, dall’8 dicembre al 6 gennaio, si terrà l’affascinante rappresentazione del «Presepe in grotta». Un appuntamento da non perdere, se si vogliono rivivere le vicende della Natalità, all’interno di una cornice del tutto insolita ed indimenticabile.

Ilaria Catani

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