Il ghiacciaio del Calderone, l’unico ghiacciaio appenninico

(DAM) Pietracamela (TE) – Alla scoperta dell’unico ghiacciaio appenninico: il Ghiacciaio del Calderone si trova sul Massiccio del Gran Sasso sul versante settentrionale del Corno Grande, nel territorio di Pietracamela.

L’unico ghiacciaio appenninico e il più a sud dell’intero emisfero boreale si trova in Abruzzo: si tratta del Ghiacciaio del Calderone, posto in una conca esposta a nord sul versante settentrionale del Corno Grande, all’interno del Massiccio del Gran Sasso.
Appartenente al territorio comunale di Pietracamela, nel teramano, il Ghiacciaio del Calderone rappresenta un valore inestimabile per il territorio abruzzese, a livello naturalistico e ambientale.

Il Ghiacciaio del Calderone, che sorge a quota 2650-2850 metri sul livello del mare, si è probabilmente formato durante le grandi glaciazioni del Quaternario. In quest’epoca così arcaica la sua estensione era decisamente più ampia di quella che conosciamo, portandolo ad occupare tutta la Valle delle Cornacchie sul versante nord-est del teramano, tra Pietracamela e Prati di Tivo.
Probabilmente il ghiacciaio è scomparso dopo le ultime glaciazioni, per riformarsi poi in forma minore durante il XV secolo d.C., quando il clima ha vissuto un improvviso irrigidimento.

Durante quella che viene ricordata come “la piccola era glaciale”, tra il 1550 e il 1850, il Ghiacciaio del Calderone ha raggiunto la sua massima espansione in epoca storica, andando ad occupare tutto il circo glaciale delimitato dalla morena frontale.
Ampiamente studiato da geologi e glaciologi di tutto il mondo per la sua unicità, il Ghiacciaio del Calderone attualmente è classificato come nevaio: un ghiacciaio, cioè, privo del movimento gravitativo. Il Calderone Inferiore, collocato alla base del circo glaciale, è completamente ricoperto di detriti e detto ghiaccio fossile; il Calderone Superiore, invece, ne risulta libero.

Alle misurazioni degli anni Novanta le placche di ghiaccio del Ghiacciaio del Calderone avevano uno spessore massimo di 25 centimetri ma, da allora, si è registrata una costante riduzione nel corso degli anni, dovuta al cambiamento climatico in atto.
Pur essendo soggetta ad un’ampia variabilità in funzione delle stagioni, la dinamica del Ghiacciaio del Calderone è quella tipica di un ghiacciaio in via di estinzione, come dimostrano anche la scissione in due parti e la progressiva copertura del ghiaccio da parte dei detriti.

Quanto resta del Ghiacciaio del Calderone, che nel 1949 è stato anche set cinematografico per il film sentimentale La roccia incantata, è oggi raggiungibile dai percorsi di salita al Corno Grande, sia dal versante di Prati di Tivo sia dal versante di Campo Imperatore.

Claudia Falcone – Discovery Abruzzo Magazine