“Vi spiego io il forte impatto del diabete sulla psiche” (Maria Cristina Barnabei Psicologa)

Maria Cristina Barnabei

(DAM) Giulianova (Te) – Il diabete è una patologia complessa con un forte impatto sulla psiche.  Numerosi dati in letteratura indicano una stretta correlazione fra malattia diabetica e condizioni psicologiche, ed evidenziano come quest’ultime influenzano la gestione della malattia fin dal momento della diagnosi e la compliance del paziente al trattamento.

La diagnosi di una pa­tologia cronica impone al paziente un ripensamento comple­to di se stesso:cambiare le proprie abitudini e il proprio stile di vita, riprendere controllo sulle proprie azioni, riflettere su quello che si fa, affrontare le situazioni con occhi nuovi, spirito critico e flessibilità. Numerosi studi mettono in relazione il diabete con la depressione, rilevando come vissu­ti depressivi siano associati a un peggior controllo glicemico o a una maggiore incidenza delle complicanze, e altri che evidenziano il rapporto fra diabete e disturbi del comportamento alimentare.

Si rileva quindi una stretta connessione tra diabete e sofferenza psichica, con conflitti psicologici nelle relazioni con il mondo esterno.

Inoltre il diabete ha a che fare con l’alimentazione e mette in gioco gli importantissimi fattori psico-affettivi sottesi al rapporto con il cibo, e questo rende fondamentale la collaborazione dello Psicologo soprattutto nel caso di pazienti obesi o di adolescenti con disturbi del comportamento alimentare.

Alla luce di quanto detto nel trattamento di tale patologia risulta quindi fondamentale creare uno “spazio di scambio” dove si possano esprimere bisogni, conflitti, emozioni, convinzioni, in una relazione terapeutica basata sui principi dell’empowerment e volta, quindi, a portare tali pazienti dalla compliance (obbedienza a una prescrizione) all’ adherence (accordo, condivisione del trattamento). È inoltre spesso necessario, oltre a quello farmacologico e nutrizionale, un trattamento psicoterapeutico volto a migliorare la qualità della vita, le strategie di coping, il grado di autocontrollo e di self-efficacy, il livello di autostima e il locus of control del paziente nei confronti della patologia, nonché ad affrontare l’eventuale disturbo psicologico ad essa associato.

Per info e contatti: http://studicognitivi.it/psicoterapeuta/barnabei-maria-cristina/

Maria Cristina Barnabei  – Psicologa e Psicoterapeuta