San Liberatore a Maiella – Imponente sentinella della Storia

(DAM) Serramonacesca (PE) – In provincia di Pescara scopriamo uno dei più importanti esempi di arte romanica in Abruzzo, l’imponente Abbazia di San Liberatore a Maiella.

L’Abruzzo è un territorio costellato di Storia e di preziose testimonianze architettoniche del nostro passato, in grado di fornirci uno sguardo diretto sulle nostre radici e sulle popolazioni che si sono susseguite nelle nostre terre.
Tra i moltissimi esempi di questo rapporto con la Storia incredibilmente vivo e attivo, uno dei più interessanti è costituito dalla Abbazia di San Liberatore a Maiella, divenuta monumento nazionale a partire dal 1902.

Particolarmente apprezzata dai turisti provenienti da ogni dove, l’Abbazia rappresenta un inestimabile testimonianza dello stile architettonico romanico in Abruzzo ed insiste in una zona ricca di interesse e dal punto di vista naturalistico e dal punto di vista archeologico: il rinvenimento di alcune tombe rupestri nei pressi della costruzione, infatti, testimonia come il sito fosse frequentato fin dai tempi più antichi.

La fondazione dell’imponente Abbazia di San Liberatore a Maiella si fa tradizionalmente risalire all’intervento di Carlo Magno in persona, rappresentato anche in uno degli affreschi che decorano le pareti interne. Sebbene sia impossibile confermare o meno il diretto intervento di questo importante personaggio storico, possiamo comunque far risalire la fondazione dell’Abbazia al IX secolo: la prima testimonianza documentale è costituita infatti dal Memoratorium dell’Abate Bertario di Montecassino, datato tra l’856 e l’883.

Sappiamo, sempre dalle fonti documentali cassinesi, che l’Abbazia di San Liberatore a Maiella venne rinnovata in maniera massiccia intorno al 1070 e che fu un importante propaggine dell’Abbazia di Montecassino in territorio abruzzese.
Come tutto il sistema cistercense, anche l’Abbazia di San Liberatore a Maiella fu interessata da una progressiva decadenza dal XV secolo in poi. Gravemente danneggiata dal terremoto del 1706, venne restaurata con gusto barocco e successivamente interessata da una nuova fase di degrado e abbandono.

Grazie all’inclusione nella lista dei monumenti statali e al successivo e corposo restauro del 1967-1971, l’Abbazia è tornata a splendere all’antica gloria e ci viene restituita con l’aspetto che possiamo vedere ancora oggi.

Tutt’oggi consacrata e visitabile, l’Abbazia di San Liberatore a Maiella si presenta come un edificio imponente, a pianta basilicale con tre navate, ciascuna terminante in un abside semicircolare. La navata di sinistra si apre su due porte: una che anticamente conduceva al chiostro, l’altra al monastero.
Di assoluto pregio e interesse sono il pavimento mosaicato risalente al 1275 e l’ambone databile 1180.

Le absidi offrono alla vista quello che resta di incredibili cicli di affreschi, alcuni dei quali risalgono addirittura la XIII secolo.
La facciata esterna è realizzata in pietra concia della Maiella e risulta affiancata da un campanile a pianta quadrata.

Claudia Falcone – Discovery Abruzzo Magazine