(DAM) – La rubrica “la cucina abruzzese”, nata per i cultori del buon cibo ed avventurosi esploratori di nuovi orizzonti gastronomici, vi accompagnerà in un percorso ideale fatto di gusto e di curiosità, fra alcuni dei piatti tipici della cucina abruzzese e di quella italiana ed internazionale, rivisitati con ingredienti tipici della nostra regione.
A tal proposito, oggi parleremo del Salame Aquilano:
LE ORIGINI
Questo salume tipico, originario dell’Aquilano, è oggi prodotto in tutta la zona del Gran Sasso. Fino agli anni Sessanta del Novecento la produzione era solo casalinga; mentre oggi, soprattutto per la produzione commerciale, vengono utilizzati dei macchinari, spesso dalle stesse famiglie che da secoli custodiscono e si tramandano i segreti della lavorazione di questa specialità gastronomica nostrana, le cui origini è da far risalire probabilmente ai pastori goti e longobardi che si sono stanziati sulle nostre montagne nella Tarda Antichità.
DESCRIZIONE E LAVORAZIONE DEL PRODOTTO
Il salame è di forma piatta e irregolare con una leggera incurvatura. Il periodo ideale per la lavorazione è quando si inizia ad abbassare la temperatura fra autunno ed inverno. La preparazione prevede la macinazione di un mix di carni di maiale grasse e magre, condite con alcune spezie come il sale e il pepe. Il preparato una volta insaccato, viene tenuto in pressione per cinque giorni circa, per poi essere messo a stagionare un mesetto.
Stefano Muzi
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