(DAM) Ronchi dei Legionari (Go) – L’11 Settembre 2024, in occasione del 105°anniversario della Impresa di Fiume, partita proprio da Ronchi la notte fra l’11 e il 12 settembre 1919, abbiamo deciso col Centro Studi Dannunziani e Patriottici di celebrare la storica marcia dei legionari dannunziani che hanno portato alla conquista di Fiume, con: la posa alle ore 17.00 di una corona presso il monumento a Gabriele d’Annunzio e ai suoi legionari fiumani in località San Polo; alle ore 18.00 con la visita al Museo Dannunziano di Ronchi dei Legionari presso l’Antiquarium della Biblioteca Comunale; infine, con la presentazione del libro di Renata d’Annunzio “Una Donna” (Ianieri Editore), a cura del grande studioso dannunziano vivente, il friulano Tobias Fior.
A tal proposito, abbiamo scelto proprio l’11 settembre e non il 12 settembre 2024, perché l’11 è il numero fortunato del d’Annunzio, giorno in cui compie anche la Beffa di Buccari, l’11 febbraio 1918.
L’11 settembre 1919 il d’Annunzio arriva nel pomeriggio nell’allora Ronchi di Monfalcone, ospite del podestà Alessandro Blasig in Villa Blasig, dove all’epoca erano dislocati anche gli uffici comunali.
Qui, prepara il piano della missione da compiere con i sette ufficiali giurati, ossia gli ufficiali dell’esercito italiano, coordinati dal Tenente Colonnello Riccardo Frassetto che lo hanno di fatto coinvolto in questa avventura come guida carismatica, perché il poeta – soldato era non solo il simbolo ideale del patriottismo italiano, ma aveva molto peso fra i reduci sia per le missioni eroiche a cui aveva partecipato che gli sono valse la medaglia d’oro (prima fra tutti il Volo su Vienna del 9 agosto 1918 che cambia moralmente le sorti della guerra), sia perché era un mutilato e invalido di guerra avendo perso l’occhio durante un tragico atterraggio aereo nel 1916 dopo un volo vicino Trieste; infine il Vate, considerato il primo influencer della storia ante litteram, aveva molto peso nel mondo intellettuale dell’epoca, quindi sulla stampa che pubblicava sempre qualche sua novità. Non dimentichiamo che, il d’Annunzio, durante la sua entrata a Fiume poco prima di mezzogiorno del 12 settembre 1919, si fa scudo proprio del prestigio e del peso morale guadagnato con le sue medaglie davanti ai militi del corpo interalleato che presidiavano la città, gridando “Fate fuoco su di me”.
In Fiume Città di Vita, nel quasi anno e mezzo del governo d’Annunzio, affluiscono tutti coloro che vogliono cambiare il mondo, i rivoluzionari di ogni sorta: i Socialisti Nazionali, i Sindacalisti Rivoluzionari, i Futuristi, i Radicali, fino ad arrivare agli anarchici che formavano una delle prime costole anche dei Fasci di Combattimento, fondati sempre nel 1919 (anno cruciale per l’avvento delle ideologie del Novecento) in Piazza San Sepolcro a Milano da Benito Mussolini.
Non è un caso che la Reggenza del Carnaro, in pieno stile anarchico, si foraggiava spesso con atti di pirateria, ispirandosi ai pirati dalmati; che ha la carta costituzionale redatta dal sindacalista e deputato del Regno d’Italia Alceste De Ambris più moderna dell’epoca che riconosce diritti alle donne, tollera gli omosessuali e garantisce pieni diritti agli operai che possono arrivare a dividere parte degli utili delle imprese, in una sorta di 1968 ante litteram. La Reggenza del Carnaro, non é un caso, riconosce ed è riconosciuta dall’URSS. Quindi, benché il d’Annunzio e la sua ideologia siano innegabilmente il primo punto di riferimento per il culto religioso della Patria Italiana, é inesatto ridurlo solo a questo.
Bisogna essere consapevoli che é proprio da Ronchi e non da Roma o Milano che parte quel movimento rivoluzionario che porterà nel corso del Novecento all’affermazione di quelle ideologie di stampo futuriste e moderniste che metteranno in secondo piano l’apporto della legittimazione divina nella politica e nella società.
Pertanto, la valorizzazione e la promozione della memoria storica dannunziana dell’Impresa di Fiume, può essere una opportunità per lo sviluppo di una economia turistica cittadina a Ronchi dei Legionari, come fa già da tempo Predappio in Romagna che usa ai fini turistici – commerciali la presenza del mausoleo funebre di Mussolini che è nato e sepolto proprio lì; a maggior ragione può farlo Ronchi con d’Annunzio un personaggio molto più unificatore e meno contestato di Mussolini che con la sua impresa fiumana è nel DNA dell’identità di Ronchi e di tutta l’Italia.
Quindi, ben venga la valorizzazione del museo dannunziano e altre iniziative simili con cui potrebbe prendere piede una forma di turismo storico a Ronchi dei Legionari.
Ma, tutto ciò sarà possibile a pieno solo se saranno superati per il bene comune della comunità cittadina quei fantasmi del passato fra chi é cittadino italiano ma si sente sloveno, piuttosto che croato o austriaco, oppure titino o asburgico, fascista o antifascista, comunista o anticomunista.
Cristiano Vignali