
(DAM) Pescara – Non c’è motivo di continuare ad aspettare che la vita cominci. Il gioco dell’attesa può finire. Adesso. Come un leone rinchiuso in una gabbia di carta, gli esseri umani sono generalmente intrappolati dalle illusioni della loro mente. Ma nonostante le apparenze, la gabbia non rappresenta di fatto una barriera in grado di tenere imprigionato lo spirito umano” (Steven C. Hayes, PhD- inventore dell’ACT –università del Nevada).
La Acceptance and Commitment Therapy (A.C.T.) è una forma di psicoterapia cognitivo comportamentale, di terza “ondata”, con solide basi scientifiche (Hayes, 2004). Ad oggi sono disponibili numerosi studi di efficacia (RCT – Randomized Controlled Trials) che mostrano come la Acceptance and Commitment Therapy sia efficacia in diverse aree di disagio psicologico, ad esempio nell’ambito di ansia, depressione, problematiche relazionali, dipendenze, problematiche legate al dolore cronico, molto efficace anche per i percorsi di crescita personale.
La Acceptance and Commitment Therapy è basata sulla Relational Frame Theory (RFT) che a sua volta fonda le proprie radici nel contrattualismo funzionale: un programma di ricerca di base sulle modalità di funzionamento della mente umana (Hayes, BarnesHolmes, e Roche, 2001). Questa ricerca suggerisce che molti degli strumenti che le persone utilizzano per risolvere i problemi, conducono in una trappola che crea sofferenza.
I concetti chiave della Acceptance and Commitment Therapy possono essere così riassunti in 3 punti: – La sofferenza psicologica è “normale” e adattiva, è importante e accompagna ogni persona; – Non è possibile sbarazzarsi volontariamente della propria sofferenza psicologica (pensieri ed emozioni negativi), anche se si possono prendere provvedimenti per evitare d’incrementarla artificialmente; — Dolore e sofferenza sono due cose differenti, il dolore è “pulito” ed inevitabile, la sofferenza è dolore + strategia per evitarlo; — Non bisogna identificarsi con la propria sofferenza; – Si può vivere un’esistenza dettata dai propri “valori”, traiettorie, direzioni e qualità della vita personali, iniziando da ora, rimanendo in contatto e impegnandosi nel momento presente; per farlo si dovrà imparare come uscire dalla propria mente ed “entrare nella propria vita”.
In definitiva, ciò che viene richiesto dall’ACT, è un fondamentale cambiamento di prospettiva: uno spostamento nel modo in cui viene considerata la propria esperienza personale. I metodi di cui si avvale forniscono nuove modalità per affrontare le difficoltà di natura psicologica e cercano di cambiare l’essenza dei problemi psicologici e l’impatto che essi hanno sulla vita. I metodi di cui si avvale forniscono nuove modalità diverse per affrontare il disagio psicologico: consapevolezza e contatto con l’esperienza momento per momento (Mindfulness): è un modo di osservare la propria esperienza che, per secoli, è stato praticato in oriente attraverso varie forme di meditazione. Recenti ricerche nella psicologia occidentale hanno provato che praticare la mindfulness (pratica di consapevolezza) può portare a benefici psicologici importanti (Hayes, Follette, Linehan, 2004). Attraverso tali esercizi esperienziali si impara a guardare al proprio dolore, piuttosto che vedere il mondo attraverso di esso; si può comprendere che ci sono molte altre cose da fare nel momento presente, oltre a cercare di regolare i propri contenuti psicologici.
Impegno e vita basata su ciò che per noi è importante, “di valore”: quando si è coinvolti nella lotta contro i problemi psicologici spesso si mette la vita in attesa, credendo che il proprio dolore debba diminuire, prima di iniziare nuovamente a vivere. Secondo l’ACT ciò che promuove il cambiamento e il benessere psicologico sono abilità di “contatto consapevole con il momento presente” (acceptance) e impegno (commitment). Tali atteggiamenti, se mantenuti e sperimentati nel tempo, portano alla flessibilità psicologica e a un maggior benessere emotivo. In linea generale, la Acceptance and Commitment Therapy viene svolta in setting individuale, con una frequenza di una seduta a settimana e/o 15 giorni, e prevede un coinvolgimento del cliente nella osservazione e nella pratica di esercizi e “esperimenti” durante la settimana. E’ un terapia esperienziale, basata cioè sul fare esperienza e pratica di ciò che viene affrontato. Il cambiamento avviene tramite la sperimentazione in prima persona dell’esperienza. Per maggiori informazioni contattata uno Psicologo a Pescara.
A cura del Dr. Di Venanzio Luca Psicologo – Psicoterapeuta Via Chiarini 116 Pescara 3398760814 luca.divenanzio@hotmail.it http://www.dottdivenanzioluca.tel/
È una terapia morderna e funzionante. Grazie al Dr. Di Venanzio ottimo Psicologo a Pescara! Consigliata
Sono stata dal Dr. Di Venanzio a fare una terapia Act. A me ha aiutato molto