INTERVISTA A ROBERTO d’AMATO “PRINCIPE MECENATE DELLA CULTURA”
(DAM) Gorizia – Abbiamo intervistato Don Roberto D’Amato, saggista e critico d’arte, plurilaureato, Principe mecenate della cultura in Italia con il Centro Studi Dannunziano e Patriottico fondato con il giornalista e saggista storico Cristiano Vignali, vanta discendenza “da una nobile famiglia dalle antichissime origini, imparentati con i Folch de Cardona di Empuries, il cui capostipite sposò una figlia di Carlo Magno”. I Folch de Cardona erano imparentati con la più prestigiosa nobiltà europea, con i D’Angiò ed i D’Aragona, con gli Altavilla e gli Hofhenstaufen.
1) Perché ha preso la decisione di promuovere la cultura dannunziana e patriottica?
“Ho deciso di promuovere la cultura dannunziana e patriottica perché vedo che l’Italia è molto in crisi sia come identità che come dovere nel lavoro di far funzionare qualcosa nel migliore dei modi”.
2) Cosa significa per lei essere dannunziano e patriota?
“Per me essere dannunziano e patriota significa portare avanti certi ideali che oggi vengono frustrati e resi ridicoli da certa cultura del pensiero unico; patriota significa avere una cultura identitaria, dell’Europa dei popoli. Non l’azzeramento che vogliono portare i popoli alla scomparsa”.
3) Quali iniziative ha preso fino ad ora per promuovere tale cultura?
“Abbiamo promosso con il principe Vignali una serie di iniziative culturali volte a diffondere la cultura nazional-popolare, con vari eventi che hanno coinvolto molte persone e pubblico. L’importante è diffondere una cultura popolare e non elitaria”.
4) Quali altre iniziative avete in cantiere col Centro Studi Dannunziano e Patriottico?
“Le iniziative che abbiamo in cantiere sono tese a promuovere la cultura dannunziana a tutti i livelli nelle scuole, nelle Università, affinché passi il messaggio che d’Annunzio diventi un modello di patriottismo ideale puro e trasparente senza compromessi”
5) Quali sono le sue visioni ed aspettative sugli effetti della promozione di tale cultura….
“Gli effetti e le visioni sono come se il Vate mi avesse detto di muovermi e di promuovere la sua cultura e identità. Gli effetti spero che il mio nome come quello del principe Vignali rimanga scolpito nella storia. Che i posteri continuino a promuovere la cultura non solo dannunziana, ma identitaria nazionale ed europea, messa a repentaglio dalla mondializzazione estrema che vuole azzerare la cultura italiana e di altri paesi”.
Veronica Tieri