Pensiero dannunziano tra Estetismo e Superonismo

(DAM) Pescara – In questo breve speciale farò alcune considerazioni sul pensiero dannunziano fra Estetismo e Superonismo.

Nel pensiero dannunziano, l’Estetismo è il culto religioso della bellezza, volto a lenire la piccola borghesia insoddisfatta e far leva sul suo segreto desiderio di evadere dal conformismo della propria vita.

Esso è da prima abbracciato, poi avversato dall’arte dannunziana, il cui presupposto essenziale è l’identificazione di vita e letteratura, alla realtà dell’Italia giolittiana. 

Lo sbocco inevitabile dell’Estetismo dannunziano fu la scoperta del filosofo Nietzsche. Nel pensiero dannunziano, trattasi di un Nietzsche privato di ogni autenticità e tragicità morale, dal quale il poeta ricavò non soltanto una disposizione nichilistica, che emerge nei miti più celebrati di Alcyone, come desiderio di “tregua”, e termina con il prevalere nella produzione “notturna”, ma anche il mito del Superuomo, con la realizzazione artistica dei sogni del D’Annunzio superuomo che erano: il culto per l’avventura e il porsi, attraverso un principio di aristocrazia del merito, al di sopra delle masse popolari, la forza psicofisica, l’erotismo sfrenato, la difesa dell’ordine e l’aspirazione alla grandezza nazionale.

Il codice dell’estetismo dannunziano è costituito dal romanzo Il piacere del 1889. Giungendo con esso all’espressione più alta del suo compiaciuto erotismo, d’Annunzio prese contatto con la scuola parnassiana ed ampliò il suo orizzonte letterario nel clima di eleganza raffinata del suo periodo romano.

Veronica Tieri – Discovery Abruzzo Magazine