(DAM) Abruzzo – Allo sciogliersi dell’ ultima neve primaverile, sui sentieri concimati dai greggi, nascono gli orapi, spinaci di montagna, vero e proprio tesoro custodito tra le nostre montagne che rappresenta un’ unicità territoriale che va colta e assaporata nel periodo di tepore primaverile che intercorre tra il mese di maggio e giugno.
Per secoli e stato compito delle donne povere ( “le pu’rell'” ) quello della raccolta del selvatico spinacio per i quali salivano in vetta fino a raggiungere la distesa verde di orapi con le loro “gelle” e le “ciocie” (antico calzare).
Nonostante queste erbe selvatiche, crescono spontanee in di diverse zone della nostra penisola tra cui anche il Gran Sasso e la Maiella, è nel cuore del Parco Nazionale d’Abruzzo che gli orapi trovano la propria consacrazione, soprattutto in quei luoghi dove il terreno è maggiormente concimato a causa di un intensivo pascolo.
Le foglie degli orapi hanno un sapore pieno e corposo e sono inoltre dotate di notevoli proprietà nutritive, caratteristiche che rendono questa verdura un prezioso ingrediente in cucina, tanto che in Abruzzo vengono impiegati per la preparazione di numerose ricette tradizionali, che spaziano da sfiziosi primi piatti, sino a leggere insalate e gustosi contorni.
Nel borgo medievale di Barrea, continua la dedica annuale di una sagra agli spinaci di montagna al fine di celebrarne il sapore e le virtù. Oltre a costituire un vantaggio dell’economicità, queste erbe saporite e ancora poco conosciute, influiscono notevolmente oltre che sul benessere anche sull’ energia, seppur ”braccio di ferro” non ne abbia fatto mai mistero.
Da alcuni anni sempre più dietologi e nutrizionisti invitano al loro consumo per via dei benefici che portano al nostro organismo. Gli orapi infatti, posseggono un elevato contenuto di sali minerali, di vitamine e di altre preziose sostanze quali carotene e betacarotene. Sono un ottimo ricostituente, sono lassativi, emolienti, e depurativi.
Lara Vojtila – Discovery Abruzzo Magazine