Natura e Benessere. Prendersi cura delle piante = Prendersi cura di sé (di Paola Compagno Psicologa psicoterapeuta)

(DAM) Avezzano (Aq) – Sono ormai riconosciuti i benefici della vita all’aperto. Il contatto con la terra ha una funzione ricreativa, ha effetti calmanti, migliora l’umore e riduce lo stress. Prendersi cura di una pianta permette alla persona di prendersi cura di sé. Non vi sono limiti di età. Si può cominciare in qualsiasi momento della vita.
Per i bambini, partecipare alla coltivazione delle piante consente una crescita emotiva e ha un effetto educativo. I bambini, attraverso la cura del giardino, imparano a fornire alle piante acqua, luce e attenzione, con regolarità. La coltivazione ha dei ritmi e dei tempi scanditi dai cicli stagionali e ciò insegna ai bambini la pazienza e il senso di responsabilità. Il giardinaggio aiuta a confrontarsi con la vita reale attraverso il contatto diretto con la terra e dà la possibilità ai bambini di “crescere insieme” alle piante. Inoltre, la cura del giardino permette di sviluppare la capacità di gestire le frustrazioni. Infatti, se non si raggiunge il risultato desiderato, si impara a sopportare gli insuccessi. Attraverso le piante è possibile avvicinare i bambini, in modo graduale e sereno, all’esperienza della morte come condizione naturale, cui tutti gli esseri viventi vanno incontro.
Il coinvolgimento di tutta la famiglia in questa attività favorisce l’affiatamento, migliora le relazioni e aiuta a riscoprire uno stile di vita sano e piacevole.
Il contatto con la terra aiuta a liberare la mente dalle preoccupazioni quotidiane e a ricongiungersi con gli aspetti fondamentali della vita. La terra ci riconduce all’essenziale e aiuta a sviluppare emozioni positive.
Sperimentare i primi successi attraverso la cura del giardino, permette di migliorare alcune capacità e abilità e l’individuo cresce nella propria autostima e acquisisce sicurezza. L’esposizione all’aria aperta e alla luce del sole fa bene al fisico e alla mente. Inoltre, i profumi, il contatto e i colori della natura coinvolgono tutti i sensi.
Una maggiore conoscenza degli ambienti naturali favorisce lo sviluppo di una “sensibilità ecologica” e atteggiamenti di rispetto di cui, il nostro pianeta, oggi più che mai, ha bisogno.
È importante considerare che queste attività, per generare dei risultati stabili e soddisfacenti, richiedono impegno, tempo e pazienza, come tutte le attività utili al raggiungimento di un equilibrio psicologico. Ovviamente, in molti casi, non sarà sufficiente il giardinaggio, però, questa può essere un’esperienza che coadiuva altri tipi di interventi.
Negli ultimi anni, in Italia, sono stati sviluppati progetti terapeutici per anziani, bambini e disabili che permettono di ottenere benefici sia per il corpo sia per le facoltà mentali, si tratta della terapia orticolturale. I pazienti vengono coinvolti attivamente in questi programmi, i quali, come si è riscontrato, hanno un effetto positivo e curativo sul disagio psicologico. La terapia orticolturale si può trovare negli ospedali, centri per anziani, centri psicosociali, comunità terapeutiche, centri di riabilitazione per disabili, volontariato.
Il lavoro che si fa con le piante può essere paragonato al lavoro che si fa con se stessi.
Possiamo pensare alla nostra vita come a un giardino: i fiori sono i pensieri sani e flessibili, l’accettazione di sé e della propria “fallibilità”, invece, le erbacce sono il giudizio, l’evitamento e il perfezionismo. Per avere un giardino rigoglioso non basta metterci le piante preferite, bisogna innaffiare, concimare e tagliare le erbacce, con regolarità. Ci sono, comunque, delle erbacce recidive, molto resistenti ai tentativi di estirparle, ciò richiede lavoro, impegno e costanza. Siate pazienti con voi stessi e riuscirete a eliminarle.
Infine, nel vostro giardino, c’è bisogno di nuovi tipi di fiori, nuovi stimoli, nuove energie.
Quindi, piantate nuovi fiori e prendetevene cura!

Dott.ssa Paola Compagno – Psicologa e Piscoterapeutahttp://www.paolacompagna it

Per informazioni: paolacompagnopsicologa.it