“Molti malesseri fisici hanno origine psicologica” come si spiega Carla Pistacchio

La Psicologa e Psicoterapeuta Carla Pistacchio

(DAM) Pianella (Pe) – L’imbarazzo fa arrossire e la paura sudare freddo, l’amore battere il cuore e l’ansia fa rallentare la salivazione. Sono solo alcuni esempi che mostrano chiaramente come corpo, emozioni e sentimenti siano strettamente legati tra loro; non solo, ma , talvolta, l’emozione può dare origine ad una malattia con caratteristiche e modalità di sviluppo proprie.

Capita, anche abbastanza spesso, di rivolgersi al medico curante lamentando malesseri e sintomi che danno il via ad una serie di esami per capirne l’origine; ma , in realtà, non emergono prove che dimostrano l’esistenza di un disturbo organico; in questi casi è possibile parlare dei disturbi psicosomatici, caratterizzati dalla presenza di sintomi fisici di varia natura che non trovano riscontro in una condizione medica definita, e che originano, con buona probabilità, da un conflitto interno e dunque di tipo psicologico.  

Solitamente l’insorgere di tali meccanismi viene attribuita a stress, ad ansia, paura o a emozioni troppo dolorose che per poter essere vissute e sentite, trovano una via di scarico immediata nel corpo, provocando problemi fisici, come ad esempio:

-disturbi dell’apparato gastrointestinale: nausea, meteorismo, vomito, diarrea, colite, ulcera, gastrite;

-disturbi dell’apparato cardiocircolatorio: aritmia, ipertensione, tachicardia, senso di svenimento;
-disturbi dell’apparato urogenitale: dolori e/o irregolarità mestruali, disfunzioni dell’erezione e/o dell’eiaculazione, frequente impulso ad urinare;

-disturbi della pelle: acne, psoriasi, dermatite, prurito, orticaria, secchezza cutanea e delle mucose, sudorazione eccessiva;

-disturbi neuromuscolari: formicolii, rigidità e dolori muscolari, paralisi, crampi, debolezza, tremori, sbandamenti e vertigini, cefalea o sensazione di “cerchio alla testa o testa confusa”.

Un’altra spiegazione dei disturbi psicosomatici può essere quella data da Minuchin, secondo il quale il “paziente psicosomatico” è legato in maniera disfunzionale agli altri membri della sua famiglia, dove il tipo di relazioni che ci sono al suo interno influenzano la comparsa e il mantenimento dei sintomi. Queste relazioni non sane sono caratterizzate da troppa intrusività, dalla tendenza dei componenti ad occuparsi eccessivamente degli altri, da eccessiva protettività, da rigidità e rifiuto del cambiamento ( ad esempio la crescita dei figli) , da evitamento del disaccordo, per cui si convive con grandi conflitti che non è possibile esprimere e dunque risolvere.

Per il trattamento dei disturbi psicosomatici è necessario prima di tutto escludere qualsiasi causa di natura organica; fatto ciò, risultano molto utili interventi terapeutici quali strategie relazionali che mirano allo sviluppo dell’autonomia individuale, il riconoscimento e l’espressione di conflitti, la valorizzazione del cambiamento; ma ci sono anche tecniche come il training autogeno e tecniche volte a ristrutturare il modo di interpretare gli eventi e i pensieri negativi.

Per Info e Contatti

Dott.ssa Carla Pistacchio, psicologa  e psicoterapeuta