Martinismo e Massoneria in Gabriele d’Annunzio

Il Martinismo e la Massoneria in Gabriele D’Annunzio.

Ronchi dei Legionari (Go) – Gabriele d’Annunzio, nella sua vita intensa sperimentò tutto, prese ogni cosa al fine di raggiungere il concreto,cioè la sua sensitività o più  precisamente la sua esaltazione della carnalità. Secondo alcuni, il d’Annunzio usò l’esoterismo per esasperare il suo narcisismo che doveva essere unico e divino. Assistiamo alla sua divinizzazione per mezzo dell’esoterismo più elaborato e sofisticato.Lui si ispirò  molto all’Esoterismo Teosofico creato da Helena Petrovna Blavatsky.Questa dottrina attinge alla tradizione bramhamianica e al buddismo; la setta dei Rosacroce massonica vi inserì  elementi cristiani, il Vate ne fu molto attratto.

Il Vate, seguendo l’amico Claude Debussy che gli fece l’opera musicale “Le martire di Saint-Sebastien”(1911), aderì alla società segreta massonica del Martinismo,che osteggiava la società antilluminista e antirazionale che si manifestava attraverso il panteismo mistico: la divinità cercava la perfezione umana e attraverso questo raggiungeva il divino.

 Il fondatore della società segreta martinista fu Louis Claude Saint-Martin, discepolo del fondatore Martinez Pasqualis (1727-1729)che impresse al divino una impostazione empiristica,anzi sensista.

Il Vate valorizza le sensazioni di questo pensiero martinista, attraverso una immedesimazione sia interiore che esteriore fino a raggiungere  un estremo estetico.

Roberto d’AmatoSaggista e Critico d’Arte

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.