L’uomo e la Gran Madre “Pachamama”

(DAM) La Natura e’ una forza capace di generare tutto cio’ che abbiamo intorno e da cui noi stessi siamo generati.Nella natura ogni cosa e’ interdipendente, per cui se proteggiamo la foresta, stiamo proteggendo il mondo intero.Nelle tradizioni originarie dell’ America Latina, soprattutto quelle andine, si e’ conservato un culto molto antico in cui Madre Terra viene venerata come ” Pachamama”  Il nome Pachamama viene dalla lingua Quechua e si traduce in “madre/spazio/tempo” o anche ” Madre Universo” intesa come la Gran Madre dispensatrice di tutto il necessario per vivere.In Occidente il culto della Dea Madre era molto vivo e se ne ha testimonianza in tutto il bacino del Mediterraneo finche’ non venne sostituito dal culto del Dio Padre maschile e patriarcale (“Ipotesi Kurgan” di Marija Gimbutas).I popoli delle Ande, che si rifanno alla cutura Inca, venerano la Gran Madre (Pachamama) riconoscendone il ruolo di fonte di ogni bene, dispensatrice di vita, fertilita’, cibo, acqua e tutto cio’ che e’ necessario alla sopravvivenza.Come ogni madre, la terra, se non rispettata puo’ essere punitiva verso i suoi figli ed in questo periodo storico la benevolenza e la sopportazione della Gran Madre e’ messa a dura prova .I mutamenti climatici, il riscaldamento globale, il problema dello smaltimento dei rifiuti, gli allevamenti intensivi di animali cosi’ come l’abuso di pesticidi e prodotti chimici, dannosi sia per l’ uomo che per l’ ecosistema intero, stanno provocando una vera e propria emergenza.La perdita dell’ armonia naturale rappresenta in realta’ la perdita dell’ armonia morale dell’ uomo.Noi pensiamo di avere una ” essenza” solida, materiale e duratura, ma , secondo le recenti scoperte della fisica quantistica , siamo costituiti da un fascio di pensieri, sensazioni ed impulsi in continuo mutamento.Percepiamo noi stessi come esseri separati, in un mondo separato e pieno di cose separate tra loro.Ci sentiamo separati gli uni dagli altri, dall’ ambiente che ci sostiene e dalle cose che usiamo e di cui beneficiamo.Pensiamo di essere immutabili ed indipendenti e questo ci lusinga a tal punto da credere che accumulando un numero sufficiente di beni materiali accresceremo il nostro senso di benessere.Siamo portati a credere che l’ abilita’ che abbiamo acquisito di controllare il mondo intorno a noi, un giorno fara’ nascere dentro di noi un senso di pace e di felicita’.La crisi ecologica che stiamo affrontando e’ alla radice una crisi spirituale di avidita’ egocentrica.L’ uomo non e’ piu’ in grado di riconoscersi parte dell’ organismo vivente che e’ La Terra e pensa di poter dominare invece di collaborare con la Madre che lo nutre.Si dovrebbe imparare ad onorare Madre Terra,  cosi’ come facevamo un tempo.. e riconoscere che noi ne siamo parte integrante, da Lei  proveniamo ed a Lei un giorno torneremo con i nostri corpi.Una soluzione per l’ uomo sarebbe quella di acquisire maggiore consapevolezza di se stesso, modificando il proprio modo di percepire, sentire, vedere.Questo processo di crescita, pero’, e’ del tutto personale , non puo’ essere forzato e bisogna rispettare i tempi di ognuno.Si possono solo gettare dei semi di consapevolezza ed aspettare che questi, pian piano, germoglino nei nostri cuori.Nel frattempo la Gran Madre Pachamama continua a sostenerci tutti (Immagine di copertina tratta da www.practicaperu.it),,

” E questa nostra vita, via dalla folla, trova lingue negli alberi, libri nei ruscelli, prediche nelle pietre e ovunque il bene” (William Shakespeare).

Irene Pomante- Discovery Abruzzo Magazine