(DAM) Fara Filiorum Petri (CH) – Dopo due anni di assenza causa pandemia Covid, il 2023 segna il ritorno delle Farchie, amatissima tradizione di Fara Filiorum Petri. Proprio in questa edizione sono stati ovviamente ricordati in attimo concitati di commozione collettiva i “farchiaroli” che sono scomparsi in questi due anni.
L’Abruzzo è una terra di riti ancestrali, rapporto vivo col passato e tradizioni radicate e consolidate. Tra le più conosciute e più partecipate c’è quella delle Farchie, che si tiene a Fara Filiorum Petri, in provincia di Chieti, in occasione dei festeggiamenti dedicati a Sant’Antonio Abate il 16 gennaio. La festività in realtà é probabilmente mutuata dagli antichi riti agrari legati al solstizio di inverno e alla rinascita del sole che vince le tenebre degli avi. Le farchie rappresentano simbolicamente un ponte verso il cielo, ossia verso il divino che di bruciano col fuoco che vince le tenebre, propiziando raccolti migliori per il nuovo anno agrario.
Partecipata da parte di tutta la popolazione del paese, la manifestazione richiama ogni anno turisti da ogni angolo d’Abruzzo e d’Italia e, nel tempo, ha saputo trasformarsi in un appuntamento irrinunciabile. Tornano da oltre oceano i Faresi emigrati solo per l’antico rito dell’accensione delle Farchie che coinvolge tutte le contrade del paese.
Dopo due anni di stop dovuti alla pandemia, durante i quali l’evento non ha potuto svolgersi, le Farchie sono tornate nel 2023, accolte con il solito calore e apprezzamento.
Le farchie sono giganteschi fasci di canne legati a mano con rami di salice rosso. Le loro dimensioni si rivelano imponenti: alte anche 10 metri, hanno un diametro di circa un metro. Ognuna delle quindici contrade è chiamata a realizzarne una, in modo che possano essere tutte raggruppate nel piazzale antistante la Chiesa di Sant’Antonio alle 17.00 del 16 gennaio. All’imbrunire, le farchie vengono date alle fiamme nel piazzale davanti al cimitero dove si trova la Chiesa di Sant’Antonio; i falò rischiarano e riscaldano la notte invernale, mentre i cittadini e i turisti festeggiano con canti, balli e musica popolare, vino locale e piatti tipici.
Dopo l’accensione delle farchie, la statua di Sant’Antonio, alla presenza delle autorità locali amministrative e religiose, viene fatta rientrare nella chiesa a lui dedicata.
Secondo la tradizione cristiana, la festa delle farchie ha origine da un miracolo operato da Sant’Antonio Abate nel 1799, al tempo dell’invasione francese. Il Santo sarebbe apparso alle truppe che si apprestavano ad invadere Fara Filiorum Petri, intimando loro di fermarsi. Al rifiuto opposto dai soldati, Sant’Antonio trasformò il folto querceto che all’epoca proteggeva Fara da ogni lato in gigantesche fiamme che misero in fuga gli invasori. Da allora, quel miracoloso e salvifico incendio viene ricreato ogni anno nel giorno della festa di Sant’Antonio Abate, attraverso il rogo delle farchie.
Nella tradizione pagana, Sant’Antonio prende in questo caso le funzioni tipiche di Giove come dimostra l’incendio del querceto che la somma divinità italico – romana poteva bruciare con i fulmini e la presenza delle querce stesse che sono un albero sacro alla somma divinità romana che dal III secolo prenderà sempre più la forma del culto solare.
Il processo di preparazione delle farchie è lungo e complesso e inizia già dopo Natale: gli abitanti delle contrade si organizzano per raccogliere le canne, precedentemente tagliate già nel mese di febbraio. Intorno all’8 dicembre si è già proceduto a potare gli alberi di salice rosso, per procurarsi i rami che fungeranno da legacci per la farchia. Le contrade iniziano poi la preparazione vera e propria della farchia il 12 gennaio. Sono poi tutti gli abitanti della contrada a partecipare attivamente al trasporto della farchia nella piazza principale.
Il giorno successivo, dopo la messa, si procede alla benedizione del fuoco e del pane di Sant’Antonio.
L’appuntamento, è fissato per il 16 gennaio 2023, a partire dalle ore 15.00, quando le Farchie vengono portate in piazza.
L’evento, organizzato dal Comune di Fara Filiorum Petri in collaborazione con il Comitato Feste di Sant’Antonio Abate, é trasmesso anche in diretta streaming.
Claudia Falcone e Cristiano Vignali – Discovery Abruzzo Magazine