(DAM) Sant’Eufemia (PE) – Nel cuore della Maiella, c’è un bosco incantato in cui perdersi tra imponenti faggi e antichi percorsi battuti dal tempo: ecco a voi la riserva di Lama Bianca.
L’Abruzzo regala veri e propri angoli di paradiso, scorci incredibili in cui perdersi e rigenerarsi riscoprendo il contatto più ancestrale con la natura.
Tra i molti, un posto speciale occupa la faggeta di Lama Bianca, un fitto bosco che sembra uscito direttamente da una fiaba e che, soprattutto in autunno, riesce a immergere il visitatore in un mondo altro, in un’atmosfera quasi magica.
A pochi passi dal comune di Sant’Eufemia a Maiella, Lama Bianca è stata istituita a riserva nel 1987 e inclusa nel Parco Nazionale della Maiella. Il suggestivo nome del bosco è dovuto alla pietra della Maiella, dal caratteristico colore chiaro, visibile in alta quota tra le chiome degli alberi.
Caratteristica faunistica predominante della zona è l’estesa faggeta, sottoposta a monitoraggio continuo e a taglio controllato nei mesi invernali, sia per ricavare carbone e legna da ardere che per favorire la ricrescita costante della vegetazione.
I faggi secolari che si stagliano per tutta la zona sono sicuramente l’attrazione di Lama Bianca e regalano un’atmosfera unica, immergendoci in un panorama magico e un silenzio reverenziale.
Oltre ai faggi, comunque, è possibile scorgere anche altre specie vegetali come il pino mugo, la genziana delle nevi, l’agrifoglio o la stella alpina d’abruzzo.
Non è rara, poi, la presenza della fauna tipica dell’Appennino, con camosci, caprioli, faine, falchi pellegrini e raramente anche orsi bruni.
Già a partire dagli anni Ottanta, il bosco è stato dotato di una rete di sentieri accessibili e attrezzati per la fruizione anche da parte dei disabili.
L’Anello di Lama Bianca unisce Fonte Lama Bianca, Fonte della Fratta, Fonte della Chiesa e permette a chiunque lo voglia di perdersi nell’incredibile atmosfera del foliage d’autunno.
Claudia Falcone – Discovery Abruzzo Magazine