L’Abbazia di San Giovanni in Venere – L’imponente monumento sul mare

(DAM) Fossacesia (CH) – Una delle testimonianze storiche più imponenti d’Abruzzo è l’Abbazia di San Giovanni in Venere a Fossacesia.

L’imponente Abbazia di San Giovanni in Venere è un complesso monastico delle Millecento nel comune di Fossacesia, in provincia di Chieti, che si erge su una collina affacciata sul mare.
Composto da una basilica e un convento, si pone in posizione altamente panoramica e rappresenta uno dei monumenti architettonici più importanti e apprezzati d’Abruzzo.

Come spesso accadeva in epoca medievale, l’Abbazia di San Giovanni in Venere sorge, con tutta probabilità, su un preesistente luogo di culto per la popolazione italica: dimostrazioni di questa teoria ci vengono dai ritrovamenti archeologici che, tra il 2006 e il 2007, hanno riportato alla luce una necropoli di V secolo a.C.
D’altra parte, lo stesso riferimento a Venere nel toponimo dell’Abbazia ci fornisce un importante indizio in questo senso: secondo la tradizione, infatti, dove oggi sorge il complesso religioso era anticamente stato eretto un tempio dedicato proprio a Venere.
Inoltre, sotto l’Abbazia esiste tuttora la fonte di Venere: una fontana di epoca romana le cui acque avevano poteri taumaturgici per le donne che desideravano concepire figli e che oggi versa purtroppo in uno stato di estremo degrado.

Con il trascorrere del tempo, il culto italico viene sostituito da quello cristiano, che si innesta sul precedente e, nel 543 d.C. viene costruito il primo nucleo della futura Abbazia, un piccolo ricovero per frati benedettini. L’intitolazione a San Giovanni Battista sembra risalire invece all’ XI secolo.
Sotto la protezione dei Conti di Chieti, la chiesa può accrescere il suo potere e le sue dimensioni: un primo ampliamento è datato 1015, mentre nel 1047 l’Abbazia entra nella sfera di protezione imperiale, che permette una fortificazione del monastero.

La planimetria attuale di San Giovanni in Venere può essere fatta risalire al periodo tra il 1080 e il 1120. Altri lavori di ampliamento, soprattutto per quanto riguarda il monastero, verranno eseguiti per tutto il Duecento mentre, a partire dal Trecento, l’Abbazia subisce una fase di declino.
Ai tempi dell’unità d’Italia San Giovanni in Venere vedrà confiscati tutti i suoi beni ma nel 1881 sarà dichiarata monumento nazionale e affidata in custodia all’ordine dei Filippini. Dagli anni Cinquanta del Novecento, il complesso monastico è stato sottoposto a significative opere di restauro per ristabilirne il valore monumentale, minacciato dall’incuria, dal tempo, dagli eventi atmosferici e da quelli di guerra.

L’impostazione architettonica è quella romanica che contraddistingue numerose abbazie cistercensi della penisola italiana ma San Giovanni in Venere si distingue per alcune particolarità. Tra queste, il cosiddetto “Portale della Luna”: situato nella facciata principale dell’edificio, si presenta riccamente decorato da sculture ricavate nella pietra. La sua incredibile importanza risiede anche nel fatto che si tratta del primo esempio di scultura narrativa in Abruzzo.
Sul retro dell’Abbazia, nel lato rivolto verso il mare, troviamo tre absidi, una per ogni navata, caratterizzate da diversi elementi stilistici: troviamo influenze meridionali-siciliane, romanico-lombarde, borgognoni-cistercensi.

Internamente, San Giovanni in Venere dimostra un’evidente derivazione dall’abbazia romanica di Montecassino. Impostata su uno spazio longitudinale molto ampio, ha tre navate separate da pilastri anziché colonne, nel rispetto di una scelta molto comune nelle chiese benedettine abruzzesi e che ritroviamo anche in San Clemente a Casauria.

La cripta è probabilmente l’elemento più antico della struttura di San Giovanni in Venere, impostato sul preesistente tempio italico dedicato a Venere. La pianta è rettangolare, con 4 colonne che dividono l’ambiente in 10 campate. All’interno della cripta è evidente il reimpiego del materiale del tempio, pratica diffusa al tempo perché consentiva un notevole risparmio economico.

Dell’antico monastero oggi ci resta una porzione molto ridotta, corrispondente all’incirca all’attuale convento. Si trattava di una struttura a rettangolo allungato su quattro livelli, restaurata in epoca rinascimentale. All’Abate Oderisio II si deve il chiostro duecentesco, disposto su tre lati con trifore con colonnelle in marmo.
L’Abbazia era dotata di un punto di difesa nella vicina Rocca San Giovanni: la presenza di alcune gallerie sotterranee lascia presupporre che ci fosse un percorso di collegamento diretto in caso di minaccia. La maggior parte dei cunicoli, però, è crollata sotto i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

L’Abbazia di San Giovanni in Venere è inoltre dotata di un Belvedere panoramico posto su uno sperone tufaceo da cui ammirare la Costa dei Trabocchi, il promontorio dannunziano, Marina di Fossacesia e Lido di Casalbordino.
In questa zona si trovano anche l’orticello dei monaci con l’olivo secolare risalente al XII secolo e la Fonte di Venere.

Claudia Falcone – Discovery Abruzzo Magazine