La Transiberiana d’Italia con lo slow food diventa un percorso turistico esperenziale enogastronomico

(DAM) Campo di Giove (Aq) – Siamo stati domenica 26 maggio 2019, presso Palazzo “Nanni” a Campo di Giove, dove alcuni stand dei Presidi Slow Food Abruzzo, hanno accolto i viaggiatori della “Transiberiana d’Italia”, il treno turistico organizzato dall’Associazione “LeRotaie” che in collaborazione con la Fondazione delle Ferrovie dello Stato, organizza delle corse storiche lungo la tratta Sulmona – Carpinone, dopo la dismissione al traffico ferroviario ordinario della tratta, nell’ambito del progetto “Binari Senza Tempo”-

Il treno della “Transiberiana d’Italia” che attraversa gli ultimi paradisi naturali dell’Europa Occidentale fra due Regioni, Abruzzo e Molise, due Parchi Nazionali (il Parco Nazionale della Maiella e quello di Abruzzo, Lazio e Molise – PNALM), tre province Chieti, L’Aquila e Isernia, boschi e alte montagne col 70% circa delle specie animali e vegetali più rare, segue il seguente percorso completo, paragonato alla Transiberiana dal giornalista Luciano Zeppegno nel 1980 per il rigido inverno degli Altipiani Maggiori d’Abruzzo:  Sulmona, Introdacqua, Vallelarga, Pettorano sul Gizio, Cansano, Campo di Giove, Palena, Rivisondoli – Pescocostanzo, Roccaraso, Alfedena – Scontrone, Castel di Sangro, San Pietro Avellana, Capracotta, Villa San Michele, Vastogirardi, Carovilli – Roccasicura, Pescolanciano – Chiauci, Sessano del Molise, Carpinone, Isernia.

Il 26 maggio, questo storico tracciato ferroviario, inaugurato negli anni Novanta del XIX secolo,   si è trasformato in un percorso enogastronomico esperenziale con quattro soste del gusto previste a Palena, Roccaraso all’andata e Campo di Giove, Pettorano sul Gizio al ritorno.

I prodotti Slow Food che sono stati proposti ai viaggiatori della “Transiberiana d’Italia” sono: il Pecorino “Canestrato” di Castel del Monte,  i Ceci di Navelli, la Cipolla bianca di Fara Filiorum Petri, i Fagioli di Paganica, il Fico Secco Reale di Atessa, il Grano di Solina dell’Appenino Abruzzese, le Lenticchie di Santo Stefano di Sessanio, i Mieli Aquilani, la Mortadella di Campotosto, la Patata Turchesa, il Pecorino di Farindola, il Peperone Dolce di Altino, la Salsiccia di Fegato Aquilana, il Salsicciotto Frentano, l’Uva Montonico di Bisenti, la Ventricina del Vastese, l’Oliva Indosso di Casoli.

L’Italia è un paese fantastico, anche per l’eterogeneità del suo paesaggio e l’Abruzzo, cerniera fra il Nord e il Sud del Paese, dimostra di essere la giusta sintesi fra tutte le bellezze della nostra Patria, fra spiagge selvagge come quelle dei Caraibi sulla Costa dei Trabocchi, alte montagne. boschi e grandi altipiani con temperature degne della Siberia, ricchi di flora e fauna rara, castelli, borghi medievali, siti archeologici unici, una ricca gastronomia sia di mare che di terra.

Cristiano Vignali – Direttore di Discovery Abruzzo Magazine

Con Marco Del Mastro scrittore campogiovese in Palazzo Nanni dove erano ubicati gli stand dei Presidi Slow Food Abruzzo