La Nazione Antropologica Italica vive anche nelle parole ereditate


(DAM) Castel di Ieri (AQ) -;Sabato 29 aprile 2023, si è svolta presso la Sala Consigliare di Castel di Ieri (edificio postale), la presentazione di due libri che seguono la linea del tempo, dalla storia antica fino ai giorni nostri: “La Tavola Osca di Capracotta” di Paola Di Giannantonio e il mio “Tracce di Riti e Culti Ancestrali nell’Abruzzo Contemporaneo”.  Sono intervenuti oltre ovviamente al sottoscritto, il Sindaco di Castel di Ieri Fernando Fabrizio, l’altra autrice Paola Di Giannantonio, e Alessandro Bencivenga Presidente dell’Archeoclub di Sulmona. Ha moderato il dibattito l’Assessore di Castel di Ieri Michela Fabrizi. 

Si è parlato dei riti, culti e dei vocaboli della lingua locale che fin dalla Preistoria interessano la società italica, sviluppatasi intorno alla catena appenninica che ha il suo cuore nell’Appennino Centrale, una vasta area fatta di monti, valli, altipiani, fitti boschi, grotte e verdi colline che diradano fino al mare che va dai Monti Sibillini fra Marche, Umbria e Lazio, passando per le alte vette dell’Abruzzo, i verdi pascoli dell’Adriatico e le più meridionali e meno elevate vette della terra Sannita fra l’Abruzzo sud – occidentale, il Molise e la Campania. 

Infatti, come ci ha raccontato la Dott.ssa Paola Di Giannantonio ancora oggi, oltre agli innumerevoli usi e costumi che determinano le nostre festività e i simboli sacri ad esse legate, esistono dei vocaboli non solo nei dialetti locali, ma anche nella lingua italiana che richiamano le antiche lingue osco – sabelle, a dimostrazione non solo a livello di usi e costumi, di riti e culti, ma anche linguisticamente della esistenza di una Nazione Antropologica Italica ben più antica di quella politica che nasce con Roma. A tal proposito vedi anche “C.Vignali “Paola Di Giannantonio e la Tavola Osca di Capracotta”, Discovery Abruzzo Magazine, 4 maggio 2023″  .

La lingua italica ha anche influenza linguistiche greco – arcaiche e questo dimostrerebbe il ruolo svolto dai Greci oltre che dagli Etruschi, ancor prima dei Romani nella genesi della Nazione Antropologica Italica. Il ruolo greco é riconosciuto ovviamente anche per quanto riguarda la parte religiosa. La Dott.ssa Di Giannantonio, inoltre, parla del sacrificio rituale di un animale fatto dai nostri progenitori di stirpe sannita per propiziare la fertilità della terra. Non a caso nella moneta di Italica (Corfinio) del giuramento di fedeltà delle tribù della lega italica, nel centro il sacerdote sacrifica una scrofa, simbolo di fecondità ed é la porchetta il primo cibo che unisce gastronomicamente la Penisola, con l’antico rito del sacrificio del maiale del Solstizio d’Inverno poi ripreso dai Romani con i Saturnali e infine sopravvissuto nella tradizione contadina fino ai giorni nostri. A tal proposito vedi: “C.Vignali, “La Porchetta é il primo cibo che ha unificato la Penisola, Discovery Abruzzo Magazine, 22 marzo 2023”. ; “C. Vignali, Il Sacrifico del Maiale, antico rito dei Saturnalia nella tradizione Contadina, Discovery Abruzzo Magazine”, 12 marzo 2021″

Non a caso è stato Castel di Ieri (AQ), l’ “agorà” prescelta per questa discussione, sul cui territorio comunale ci sono ancora tracce di ancestrali culti e riti, con i Templi Italici, l’Eremo della Madonna di Pietrabona e dove è stata trovata una Tavoletta Osca, ora conservata nel Museo Archeologico di Napoli. Un territorio quello della Valle Subequana ricco di storia e di reperti archeologici, con ad esempio Castel di Ieri e Castel Vecchio Subequo che per la valorizzazione ai fini storico – turistici, possono essere a giusto merito inseriti in seno ad un percorso turistico – esperienziale, come auspicato durante il convegno dal Presidente dell’Archeoclub di Sulmona. 

Cristiano Vignali