La lavorazione del Tombolo di Scanno

Cristiano Vignali con Federica Silvani

(DAM) Scanno (AQ) – I documenti più antichi che attestano la presenza della lavorazione del Merletto a Tombolo a Scanno sono della metà del XVI secolo e sono inventari di beni della Chiesa e carte che documentano le doti dei matrimoni. Infatti, probabilmente, la tecnica della lavorazione del Merletto a Tombolo sarebbe giunta a Scanno dalla seconda metà del XV secolo, quando iniziarono a venire le maestranze provenienti dal Nord Italia con le loro famiglie per contribuire alla ricostruzione del Paese dal terremoto. Le loro mogli insegnarono alle signore di Scanno la lavorazione col Tombolo, favoriti anche dai lunghi e freddi inverni dell’Appennino Centrale.

Oltre che le tecniche di lavorazione del merletto, arrivarono in Abruzzo anche i disegni creati dagli artisti rinascimentali, catalogati e raccolti in appositi libretti che erano acquistati soprattutto dalle donne più benestanti, mentre le signore dei ceti sociali meno agiati si creavano i disegni autonomamente.

Una influenza nella lavorazione del Merletto a Tombolo, secondo alcuni, la ebbero, invece le Repubbliche Marinare, soprattutto Venezia che esportava commercialmente o barattava merci nelle fiere e nei mercati dell’Adriatico e da lì anche nelle zone più interne tramite i traffici lungo i Tratturi. Un’altra ondata di maestranze che perfezionarono la lavorazione del Tombolo, giuse soprattutto dalla Lombardia nel XVIII secolo, dopo il terremoto dell’inizio di quel secolo.

A tal proposito, siamo stati a Scanno per scambiare due chiacchiere con la signora Federica Silvani, moglie dell’orafo Francesco Rotolo, de “Il Gioiello del Tombolo”, specializzata nella realizzazione artigianale di gioielli col tombolo.

La struttura utilizzata dai Rotolo per lavorare col tombolo viene definita “Sistema di Ancoraggio Forato Metallico per Lavori Tessili” che permette di rendere i manufatti più gradevoli esteticamente, resistenti all’usura. Come già detto altrove, il “Sistema di Ancoraggio”, avviene con metalli sia nobili che meno nobili, ed è un brevetto, ideato dall’orafo Francesco Rotolo.

Ma, non solo i gioielli, come quelli realizzati dall’orafo Francesco Rotolo e dalla consorte Federica Silvani, possono essere fatti col tombolo scannese, ma, anche i classici merletti, creati col cuscino, filo, spilli che sono gli strumenti per far funzionare a dovere il Tombolo, cioè un cuscino di molteplici dimensioni, di forma cilindrica.

In merito, ecco nel dettaglio la tecnica della lavorazione del Merletto a Tombolo: si usano una serie di coppie di fuselli, ossia di bastoncini in legno sui quali viene avvolto il filo che deve scorrere durante la lavorazione, seguendo un disegno su carta. Gli spilli servono a fissare i fili al tombolo e i fuselli si muovono in maniera costante e coordinata effettuando due movimenti “girare e incrociare”, dando luogo a “passate intere” o “mezze passate” che possono essere in vario modo: a cella, ad intreccio, a reticolato, a tela, a tulle.