La Cappella Sistina d’Abruzzo – Scoprendo l’Oratorio di San Pellegrino

(DAM) Bominaco (AQ) – Nel cuore dell’Altopiano di Navelli, nascosto in bella vista c’è un tesoro inestimabile per l’arte: l’Oratorio di San Pellegrino, detto anche Cappella Sistina d’Abruzzo.

Che l’Abruzzo possa vantare un incredibile patrimonio storico-artistico è fuori di dubbio e in molti casi possiamo scoprire autentici tesori solo girando lo sguardo intorno a noi.
Uno dei gioielli più preziosi della regione si trova a Bominaco, piccolissima frazione di Caporciano, in provincia de L’Aquila.
Ci troviamo nel cuore dell’Altopiano di Navelli dove, immerso in un panorama unico, sorge l’Oratorio di San Pellegrino: ricordato anche come la Cappella Sistina d’Abruzzo, è stato dichiarato Patrimonio Mondiale dell’Umanità dall’UNESCO.

L’altisonante soprannome è dovuto al fatto che l’Oratorio custodisce al suo interno incredibili affreschi, degni di essere preservati ed ammirati in tutta la loro incredibile bellezza.
L’Oratorio di San Pellegrino, così intitolato perché eretto sui resti di una precedente struttura religiosa sempre votata al Santo, sembrerebbe risalire al 1263 e sarebbe stato affrescato così riccamente per volere dell’Abate Teodino e con il contributo di Carlo Magno in persona.
Gli studi sul sito sembrano confermare la preesistenza di un tempio italico dedicato con tutta probabilità a Venere, a conferma dell’abitudine di mutuare i luoghi di culto dalle religioni preesistenti.

Nonostante dall’esterno l’Oratorio si presenti semplice e quasi spartano, la vera meraviglia è all’interno: il portone ligneo, infatti, svela incredibili affreschi che tappezzano le pareti e il soffitto della struttura religiosa e che le valgono appieno il titolo di Cappella Sistina d’Abruzzo.
Risalenti al XIII secolo, gli affreschi rappresentano uno dei cicli pittorici più importanti della regione, quasi perfettamente conservati e miracolosamente sopravvissuti al devastante terremoto del 2009.

Realizzati ad opera dei maestri pittori tradizionalmente noti come “Maestro della Passione”, “Maestro dell’Infanzia” e “Miniaturista”, gli affreschi all’interno della Cappella Sistina d’Abruzzo ripercorrono l’infanzia e la passione di Gesù, scene del Diluvio Universale, storie di San Pellegrino nonché una serie sul Calendario.
Le opere che decorano le pareti dell’Oratorio sono tra le più importanti per quanto riguarda la pittura medievale abruzzese, mostrando l’impatto dello stile gotico e la rottura dei rigidi schemi dell’arte di derivazione bizantina.

Di incredibile impatto, la Cappella Sistina d’Abruzzo non è comunque l’unico gioiello che il borgo di Bominaco custodisce. La Chiesa di Santa Maria Assunta, infatti, completa insieme all’Oratorio quella che fu anticamente l’Abbazia di San Pellegrino.
Eretta nel suo primo nucleo probabilmente intorno all’VIII secolo, la Chiesa di Santa Maria Assunta rappresenta un meraviglioso esempio dell’architettura romanica in Abruzzo.

Imponente e austera, ricorda da vicino nel portale l’altrettanto famosa San Liberatore a Maiella. L’interno è costituito da 3 navate separate da 12 colonne, tutte diverse e tutte di incredibile fattura. Il materiale per realizzarle è con tutta probabilità di recupero e proveniente dalla vicina Peltuinum.

Di grande pregio sono poi ciborio e altare, datati 1233, anno di consacrazione della Chiesa. Decorati finemente a motivi vegetali e animali, vengono completati dal cero pasquale, che si rivela tra i più belli e originali tra quelli presenti in Abruzzo.

Claudia Falcone – Discovery Abruzzo Magazine