Isola del Gran Sasso, il culto di Fauno e Fauna

Sulle “Tracce di Riti e Culti Ancestrali nell’Abruzzo Contemporaneo” siamo stati a Fano a Corno e a Casale San Nicola, frazioni del Comune di Isola del Gran Sasso, alle pendici del Gran Sasso nord – orientale per delle ricerche sul culto ancestrale di Fauno e Fauna.


(DAM) Isola del Gran Sasso (Te) – Nel territorio del Comune di Isola del Gran Sasso (Te) alle pendici nord – orientali del Gran Sasso d’Italia c’è la frazione di Fano a Corno, il cui toponimo richiama all’esistenza di un antico fanum italico, cioè di un’area sacra, poi tempio in epoca classica nella quale si adorava Fauno, antica divinità italica della pastorizia e dell’agricoltura che, spesso si manifestava con i sogni premonitori o dei segnali durante l’antico rito dell’incubazione, rappresentato in questo caso dal punto di vista naturale dal Corno che potrebbe anche essere suo padre Giove o Marte. Non a caso, in epoca Cristiana, la conversione avviene definitivamente anche in questo angolo remoto dell’Appennino e il culto cristiano si instaura su quello preesistente con San Salvatore che prenderà definitivamente il posto di Fauno dopo la Controriforma. Non a caso la sposa di Fauno é Marica, ellenica ninfa delle acque, protettrice dei neonati e della fecondità, spesso assimilata sincretisticamente dai Romani con Diana, o ovviamente con Fauna / Bona Dea e quindi con le Gran Madri Italiche, il cui potere curativo potrebbe essere legato dunque al rito delle abluzioni da compiersi sia alla fonte ogg di San Nicola famosa per la cure dei mal di testa, sia magari nella monumentale Fontana delle Tre Fonti di Casale San Nicola. Al culto di Marica/ Fauna/ Bona Dea potrebbe essere associata la Chiesa di Santa Maria delle Grazie e Casale San Nicola che si vede dall’autostrada prima di imboccare il Traforo del Gran Sasso, la quale potrebbe rientrare a rotazione nel culto locale delle Sette Madonne Sorelle.

Cristiano Vignali